La commissione OECI visita l’Istituto Tumori di Bari per accreditamento all’eccellenza
L’Organization of European Cancer Institutes, l’organismo internazionale che certifica gli ospedali dedicati alla cura del cancro, ha fatto tappa all’Istituto Tumori ‘Giovanni Paolo II’ di Bari. La visita della commissione OECI è prestigiosa perché testimonia l’impegno dell’istituto pugliese per garantire il miglioramento della ricerca scientifica, delle performance gestionali e dei percorsi diagnostico-terapeutici. «È un percorso che dura da un anno e mezzo», commenta il dott. Angelo Paradiso, oncologo e animatore del progetto. «Non è come la certificazione ISO, che riguarda singole procedure. È un accreditamento internazionale volontario all’eccellenza che valuta l’intero percorso terapeutico, dalla prevenzione alla diagnosi, alla cura. L’istituto è coordinatore e promotore del progetto di accreditamento OECI, finanziato dal Ministero della Salute, per tutti gli IRCCS oncologici italiani». La site visit dell’OECI ha avuto un esito positivo e può portare l’Istituto Tumori di Bari nell’élite europea dei Comprehensive Cancer Centers, una stretta cerchia di istituti europei che combattono il cancro con progetti di ricerca, finanziamenti e politiche comuni. «L’Oeci è stata colpita soprattutto dalla nostra capacità di fare ricerca, fatto notevole per un polo medio-piccolo come il nostro», dichiara il direttore generale prof. Antonio Quaranta. «I nostri modelli di confronto sono con l’istituto Gustave Roussy di Parigi o il Karolinska Institutet di Stoccolma, vere e proprie eccellenze europee nel campo della diagnosi e della terapia del cancro». Il verdetto finale sull’Accreditamento all’eccellenza OECI arriverà a maggio 2015, intanto il Giovanni Paolo II è stato già valutato positivamente sulla base di ben 500 standard qualitativi e quantitativi. Risultati di rilievo sono stati ottenuti nell’informatizzazione, nella ricerca, nella somministrazione dei farmaci per le chemioterapie e nei trial clinici (dove si curano i pazienti con molecole sperimentali non ancora in commercio). All’avanguardia anche le terapie radiologiche e le campagne formative, come quella di sensibilizzazione per un ospedale senza fumo.