Sblocca Italia: il Movimento 5 Stelle torna a suonare la carica
Dopo la trasmissione del presidente del Consiglio regionale della Puglia Onofrio Introna al presidente della Regione Nichi Vendola, con l’invito dell’Ufficio consiliare di Presidenza a “valutarlo positivamente, l’appello sottoscritto da centinaia di cittadini pugliesi con cui si chiede alla Regione di ricorrere d’urgenza alla Consulta per l’illegittimità costituzionale della legge di conversione del decreto “Sblocca Italia” del Governo nazionale, giunge il commento dei portavoce pugliesi 5 Stelle.
<<Ci ritroviamo a dover evidenziare e ribadire che il mandato conferito all’Avvocatura Regionale di valutare l’impugnazione solo in punto di trivellazioni non lo riteniamo sufficiente dinanzi alle istanze presentate dai cittadini – dichiarano l’europarlamentare Rosa D’Amato, i deputati Diego De Lorenzis, Emanuele Scagliusi, Giuseppe L’Abbate, Giuseppe D’Ambrosio, Francesco Cariello, Giuseppe Brescia e i senatori Barbara Lezzi, Daniela Donno, Maurizio Buccarella e Lello Ciampolillo – Serve maggiore coerenza e concretezza dell’azione di Governo. Quindi, facciamo immediato seguito alle iniziative intraprese per sostenere le preoccupazioni della cittadinanza attiva, consapevole del fatto che lo Sblocca Italia rappresenta niente di più di un decreto di impoverimento delle persone e dell’ambiente pugliesi. L’uso del termine ‘impoverimento’ è chiaramente un eufemismo politicamente corretto, in sostituzione di una verità ben più grave: lo Sblocca Italia è destinato a sventrare le terre dei pugliesi. Con questo provvedimento avremo buchi nell’acqua che, oltre a non portare alcun beneficio ai cittadini della Puglia, determineranno con l’art. 38, scempi ambientali agli ecosistemi marini e terrestri per l’ossessione ingiustificata di sfruttare idrocarburi di bassissima qualità, aumentando il rischio di attività reattive della crosta terrestre e provocando altro inutile sperpero di denaro e di risorse della collettività, con conseguente aggravio finanziario sulle casse pubbliche. Gli innumerevoli habitat e specie protette presenti nei mari pugliesi sono messe a rischio dalle trivellazioni che il governo Renzi vuole agevolare, per non parlare di attività come il turismo e la pesca che certamente non ne verrebbero avvantaggiate da tale provvedimento. Inoltre, lo scempio dello ‘Sblocca Italia’ insiste anche con l’art. 35 che agevola gli inceneritori per la gioia degli inceneritoristi che in Puglia vedono nel gruppo Marcegaglia i maggiori utilizzatori di questa pratica sbagliata di gestione dei rifiuti, con la combustione di materiale che potrebbe esser riciclato se trattate in maniera differente; agevola con l’art. 37 la costruzione di inutili gasdotti come il TAP che deturperà lo splendido Salento. Non è difficile immaginare – continuano i portavoce 5 Stelle – il conto sociale che si ripresenterà sull’ambiente e sui cittadini pugliesi. Lo Sblocca Italia è uno scempio di arroganza a discapito dei territori locali e delle Regioni che ne devono esercitare il governo e la tutela”.
Alla Giunta Vendola, i 5 Stelle chiedono di dimostrare, con un’esaustiva impugnazione dello Sblocca Italia, un’azione concreta di Governo del territorio per la tutela della Puglia e nell’interesse dei cittadini pugliesi. Ad essere impugnato dovrebbe essere, pertanto, l’intero impianto normativo del decreto e della relativa legge di conversione “che sta portando il nostro Paese in una direzione totalmente opposta agli obiettivi dell’Europa per la macroregione adriatico-jonica di cui la Puglia è parte territoriale costituente. Con più elevati livelli di tutela, la Giunta Vendola dovrebbe seriamente proteggere la nostra regione da comitati d’affari dediti ad assurdi investimenti su fossili, rifiuti, discariche e depuratori in cattiva gestione, o altri inutili appalti, difendendo il percorso tracciato in Europa verso turismo, pesca e trasporto marittimo sostenibili e verso la messa in rete dei surplus energetici da fonti rinnovabili. L’Adriatico e lo Ionio sono dei mari tutelati dalla direttiva 2008/56 – continuano i portavoce 5 Stelle – e quindi inadatti alle attività di ricerca di idrocarburi! La Giunta della Regione Puglia, in persona del Presidente pro-tempore Nichi Vendola, deve farsi carico delle indicazioni della stessa Europa, impegnandosi seriamente su questo fronte, altrimenti avrà la responsabilità politica e amministrativa di tutto ciò che ci porterà in infrazione con l’Ue per la mancata e inesatta attuazione degli impegni recepiti dalla stessa Unione>>.