Emiliano: “troppo poche le donne in consiglio regionale”
“Noi siamo d’accordo sul divieto dei doppi incarichi per i consiglieri regionali, ma chiediamo in cambio aiuto sulla doppia preferenza di genere” è la risposta di Michele Emiliano alla proposta di Francesco Schittulli. “Se qualcuno verrà eletto consigliere regionale – dichiara Emiliano – è giusto che dopo si dimetta da qualunque altro incarico politico. È giusto che anche in politica ci siano aspirazioni a crescere nella responsabilità e nel ruolo, ma non ha senso cumulare anche incarichi di consigliere comunale trascurando poi entrambe le funzioni. Oggi però abbiamo di fronte un altro problema, molto più grave. E cioè che tradizionalmente nel Consiglio regionale pugliese siede un numero risibile di donne, e questo in contraddizione con le proporzioni uomo/donna di tutti i principali ruoli dirigenziali e di responsabilità nelle pubbliche amministrazioni, nell’istruzione, nella magistratura, nelle forze dell’ordine e nell’esercito. Questa situazione è intollerabile e mi sono sempre molto rammaricato che il Consiglio regionale uscente non abbia mai affrontato seriamente questo problema. So che anche Schittulli è favorevole alla doppia preferenza di genere, che è un primo rimedio a questa disparità, e so anche che si è dovuto rassegnare in passato alla contrarietà di Forza Italia a tale indirizzo. Ma adesso è lui il candidato del centro destra e dunque ha qualche possibilità in più di convincere i consiglieri di Forza Italia uscenti a votare l’emendamento che introduce la doppia preferenza di genere. Il Partito Democratico si è già dichiarato pronto a votare in tal senso, ma da solo numericamente non basta, perché il voto segreto potrebbe compromettere l’esito finale. Bisogna dunque unire gli sforzi e restituire alle donne pugliesi pari dignità anche in politica, non solo a parole. L’universo femminile che Schittulli ben conosce merita la sua attenzione e un suo impegno. Ove ciò non avvenisse si tratterebbe di una grave contraddizione. Inutile dire che se i due candidati del centro sinistra e del centro destra fossero uniti in questa battaglia per la pari dignità delle donne, sarebbe più difficile per i consiglieri uscenti utilizzare il voto segreto per non far approvare la nuova norma. Con riferimento a questa grande conquista di civiltà è possibile stringere un accordo che risolva entrambi i problemi sopra esposti“.