Ferrovie Sud est e treni d’oro: sequestrati beni per oltre 11 mln di euro
La Corte dei Conti fa luce sull’acquisto dei “treni d’oro” pagati molto più del loro reale valore.
Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Bari sta eseguendo oggi un decreto di sequestro conservativo emanato dal Presidente della Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per la Puglia, a seguito di motivata richiesta della Procura Regionale della stessa Corte dei Conti, avente per oggetto beni mobili ed immobili, crediti e spettanze di proprietà di due manager delle FSE, per ipotesi di danno erariale ammontante a 11.293.000,00 euro arrecato al patrimonio della Società Ferrovie Sud-Est interamente in mano pubblica.
In particolare, sono stati sottoposti a sequestro un immobile ed il 50% di un locale-box di proprietà di uno dei due in Casamassima (BA), nonché tutte le somme e la ragioni di credito spettanti ad entrambi gli indagati a qualunque titolo da parte della società Ferrovie del Sud-Est, di enti previdenziali, banche ed istituti di credito ove sono accesi conti correnti e rapporti ad essi riconducibili, fino all’ammontare di 11.293.000,00 euro. Contestualmente ai due manager è stato notificato un atto di “invito a dedurre” ed una diffida a pagare il danno.
I fatti per cui è aperto il procedimento da parte della Corte dei Conti sono emersi nell’ambito di indagini di polizia giudiziaria sviluppate dal Nucleo pt di Bari sono la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari, relative a sprechi ed esborsi antieconomici connessi ad acquisti di vagoni ferroviari effettuati dalle Ferrovie Sud-Est tra il 2006 ed il 2009.
Si tratta di un’operazione articolata in tre fasi:
– all’inizio, Ferrovie Sud-Est hanno acquistato da due società tedesche 25 carrozze passeggeri dismesse, al prezzo di 37.500,00 euro cadauna, per una spesa di 912.000,00 euro;
– successivamente, la stessa società barese ha venduto le 25 carrozze in questione, nel medesimo stato in cui si trovavano, ad una società polacca incaricata di eseguire interventi di ristrutturazione (c.d. “revampizzazione”) al prezzo di euro 280.000,00 cadauna, per un ricavo di 7.000.000,00 di euro;
– infine, le Ferrovie Sud-Est hanno riacquistato dalla società polacca le 25 carrozze “revampizzate” al prezzo di 900.000,00 cadauna, pagando 22.500.000,00 euro complessivi.
In realtà, dalle indagini delle Fiamme Gialle e dalle risultanze di una consulenza tecnica di ufficio rilasciata da un esperto dal settore è emerso che il prezzo ritenuto congruo per il riacquisto sul mercato dei materiali rotabili così ristrutturati era di 11.206.000,00 euro, ossia la metà dell’imposto spesato a carico del bilancio della società, con conseguente depauperamento delle pubbliche finanze per comportamenti contrari ai principi di sana gestione.