Monopoli: il mercato deve tornare in piazza XX Settembre
Lo hanno chiesto a gran voce non sono solo i 6 operatori storici rimasti, ma anche i cittadini e persino alcuni politici. Per alcuni potrebbe sembrare anacronistico e forse segno di un periodo storico ormai passato per sempre, perchè Monopoli è cambiata così come è stata cambiata quella piazza, ma a favore del ritorno del mercato di frutta e verdura in “Largo Monsignore” c’è anche l’impegno, oltre che del Movimento Manisporche, anche dell’Udc, presente alla manifestazione promossa dai commercianti con il suo segretario Alberto Pasqualone. Ecco la cronistoria: l’amministrazione comunale di Monopoli e la Asl, dopo un complesso iter burocratico, avevano disposto lo spostamento del centenario e caratteristico mercato, importantissimo punto di approvvigionamento di merci per il centro storico, in via Vittorio Veneto, luogo estremamente lontano dalla storica ubicazione. Tale spostamento aveva portato definitivamente alla cancellazione quasi totale di un pezzo di storia della città ad alla morte definitiva dei commercianti rimasti. A seguito delle proteste degli esercenti, riuniti in associazione, e proprio in vista della manifestazione di ieri sera l’amministrazione comunale è corsa ai ripari dosponendo lo spostamento, tra 15 giorni, in largo Fontanelle. Per questi spostamenti sono stati stanziati ed utilizzati fondi per adeguare le aree non idonee. Un “mercato fantasma” questa la forma di protesta adottata dagli ambulanti, a cui è seguita una conferenza stampa durante la quale cittadini, commercianti, associazioni e politica hanno richiesto a gran voce il ritorno del mercato in piazza XX settembre. <<La serata è stata soddisfacente – ha commentato Vitantonio Nucci – presidente Associazione Commercianti – soprattutto per la partecipazione dei cittadini che evidentemente sentono il problema come un pezzo della loro storia. Il mercato era un punto di incontro e aveva anche una funzione sociale. Improvvisamente dopo un anno di purgatorio, anzi di inferno, che abbiamo passato abbiamo avuto risposte non aspettate perchè proprio questa mattina è uscito un comunicato del comune dove si diceva che c’era la possibilità di essere trasferiti entro due settimane in Largo Fontanelle, soluzione da noi caldeggiata da tanto tempo pur di avvicinarci di nuovo al nostro vecchio punto di lavoro, sempre in attesa di una risposta definitiva su piazza XX Settembre>>. <<La mia posizione e quella dei consiglieri che rappresento – è stata sempre la stessa, è cioè quella di far ritornare i commercianti della frutta e simili su questa piazza; E’ ovvio che i lavori di rifacimento della piazza – ha detto Alberto Pasqualone, segretario cittadino Udc – hanno fatto sì che comunque doveva esserci uno spostamento temporaneo, tuttavia nella precedente amministrazione c’è stato un duro e aspro confronto su questa volontà tra il sottoscritto e l’ex assessore all’urbanistica, che ha visto soccombente il sottoscritto. Io da tempo mi sono interfacciato con l’Asl con i quali siamo riusciti a raggiungere un accordo, ma è ovvio che ora bisogna redigere un progettino per la realizzazione di questi banchi a norma>>. << Quello che stiamo sostenendo e che abbiamoda sempre sostenuto – Rocco Di Meo – delegato Confesercenti Monopoli è che piazza XX Settembre non può essere sostituita con altre piazza. Abbiamo da sempre chiesto una regolamentazione con cui, per questa piazza, venga finalmente determinato come un commerciante ambulante può svolgere la sua attività nel pieno delle regole>>. <<Manisporche – ha detto Angelo Papio – consigliere comunale Manisporche – è un movimento politico che si impegna a anche a livello sociale ed è proprio per questo che stiamo cercando di aiutare questi commercianti che per colpa di una decisione scellerata dell’Amministrazione Romani sono stati allontanati da questa piazza. L’aspetto sociale ha significato la morte economica di questi operatori, e l’aspetto culturale che è molto più significativo per una città che vuole definirsi turistica. E’ impensabile e ingiusttificabile che un’amministrazione di fronte a delle difficoltà di carattere igienico sanitario, non risolve queste tematiche ma decide di chiudere un mercato che ha cento anni di storia. Solo un’amministrazione ontologicamente ignorante poteva pensare di uccidere un mercato, di farne una piazza completamente inutile e di pretendere che questo avesse un senso per la cittadinanza che invece stasera con la propria presenza ha dimostrato che quest’amministrazione ormai è lontanissima dalla sua cittadinanza>>.