La via sacra per Santa Maria d’Itria
Giovedì 25 giugno l’Associazione Passaturi.it organizza una visita guidata alla chiesa di Sant’Antonio dei Cappuccini, ad appena due chilometri dal centro abitato, sulle tracce dell’antico culto di Santa Maria d’Itria, la cui immagine fu dipinta in una grotta, tutt’ora visitabile, e poi traslata dai frati Cappuccini nella chiesa cinquecentesca. Si percorre a piedi l’antica via che attraversa la Valle d’Itria, potendo così ammirare trulli, campi e antiche chiese rurali. Si rientra risalndo il colle di Martina passando per la chiesa dello Spirito Santo intorno alla quale sopravvivono gli antichi terrazzamenti suburbani ancora coltivati a orti.
Info
Appuntamento: alle ore 17.00 davanti alla chiesa del Carmine Martina Franca. la puntualità è gradita nel rispetto di tutti. Partenza alle ore 17.15.
Abbigliamento : comodo con scarpe basse, se caldo si consigliano cappello e acqua. Il percorso è di facile percorrenza.
Costo a persona: 5 euro. I bambini fino a 10 anno non pagano.
La prenotazione è obbligatoria al n.3205753268 entro, e non oltre, le ore 12 di giovedì 25 giugno. Non si accettano prenotazioni via email e con sms.
Responsabile organizzativo: Maria Teresa Acquaviva
La visita guidata
La chiesa sorge sul primitivo insediamento basiliano che era, in loco, una grancia del Monastero di Santa Maria di Casole nel Salento, tenuto da monaci basiliani. Essi in Valle d’Itria utilizzarono una grotta come luogo di culto dove affrescarono l’immagine della Madonna Odegitria. Fin dal Medioevo la devozione per la Odegitria si diffuse in tutto il comprensorio tanto che la chiesa rupestre era nota come Santa Maria de Martina. L’area sacra era anche un importante crocevia. Una strada minore, invece, per niente fruibile, partiva dal santuario e risalendo il colle giungeva a Martina nell’area che corrisponde oggi al quartiere di Montedoro. I frati Cappuccini decisero di pavimentare quella stradina dalla chiesa fino alla Porta di città, allora Porta di Santa Maria, nota anche come Porta del Carmine, con un progetto realizzato da frate cappuccino Angelo da Martina.
Sui passi degli antichi pellegrini che da Martina scendevano in Valle fino alla chiesa di Santa Maria d’Itria, si percorrerà quell’antica via sacra. Dalla Porta di Santa Maria ridiscendendo il colle assai scosceso si incontra prima la Chiesa della Provvidenza (XVI sec.), un tempo nota come Santo Antonio Piccinno seu de Padua. Appena giunti nella Valle sul percorso è sita anche l’antica chiesa di San Donato (XVI sec.), sconsacrata e in cattivo stato di conservazione. Si giunge, infine, alla Chiesa di Sant’Antonio dei Cappuccini, edificata alla fine del XVI secolo. Si tratta di una delle più belle chiese di Martina Franca dove si può ammirare nella cappella dedicata a Maria Madre di Dio l’affresco dell’Odegitria traslato dalla chiesa rupestre. La chiesa dei Cappuccini è dedicata all’Assunta e conserva al suo interno magnifici altari lignei dalle scenografiche linee barocche, con minuziosi decori realizzati ad intarsio dai frati cappuccini laici, abili intarsiatori ed ebanisti.
Il finale è dedicato alla primitiva chiesa rupestre, un luogo molto suggestivo. La grotta fu utilizzata come cisterna dai Cappuccini quando si insediarono nel luogo e vi costruirono la chiesa e il convento. Sono visibili due colonne con capitelli, che probabilmente ornavano l’antico altare. Nell’area del sito dei cappuccini c’è anche un’edicola votiva molto antica, inclusa in un muro perimetrale privato, dove c’era un tempo l’immagine della Madonna dell’Abbondanza. La Valle d’Itria è ricca di cappelle votive ai crocicchi delle strade con immagini di Madonne col Bambin Gesù, un pallido ricordo del ruolo millenario della Odegitria, la protettrice dei viandanti a cui indicava la via, la Santa Maria d’Itria da cui deriva il toponimo della Valle d’Itria. Si rientra percorrendo un’altra antica via che risale la collina sui terrazzamenti degli antichi orti medievali (quello che resta), passando dalla splendida chiesa dello Spirito Santo. Il luogo sacro è molto antico, forse preesistente alla fondazione di Martina Franca come piccolo eremo. La struttura attuale è ornata da un bel portale rinascimentale mentre l’interno è decorato con dipinti a tempera sulle pareti.