A Monopoli la prof.ssa Maria Rita D’Orsogna per parlare di piattaforme petrolifere
Lunedì 27 luglio alle ore 19.30 presso il Castello Carlo V di Monopoli, il Centro Turistico Giovanile Egnatia di Monopoli ha promosso un seminario scientifico sui danni delle piattaforme petrolifere in Adriatico. Ospite e relatrice della serata la prof.ssa Maria Rita D’Orsogna, docente di fisica dell’Università della California, da anni impegnata in un opera di divulgazione e sensibilizzazione sulla tematica sopra evidenziata. L’incontro di lunedì, che sarà moderato da Vito Scisci, giornalista e consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, avrà un taglio esclusivamente scientifico e si propone di mantenere alta la soglia di attenzione sull’argomento piattaforme, la cui installazione nel nostro mare è assolutamente incompatibile con il modello di sviluppo e le vocazioni economiche della nostra regione. Si ringrazia per la fattiva collaborazione il consigliere delegato alla cultura Giorgio Spada, l’agenzia Pugli@gency, Yogomania e di tutti i cittadini e associazioni che hanno spontaneamente contribuito a sostenere e divulgare l’iniziativa medesima. Già nel gennaio 2010 la prof.ssa D’Orsogna, sempre ospite del Ctg, tenne una conferenza scientifica a Monopoli in una gremita Sala della Chiesa di Sant’Antonio. Appuntamento, quindi, lunedì sera al Castello Carlo V di Monopoli alle ore 19.30 del 27 luglio 2015.
Maria Rita D’Orsogna
Fisico, docente universitario, attivista ambientale Sono nata e cresciuta nel Bronx ed ho trascorso l’infanzia fra la tolleranza e la curiosità di New York City e la serenità e il verde di Lanciano, in provincia di Chieti.
Mi sono laureata a Padova in Fisica nel 1996 e dopo aver trascorso del tempo a Milano, Parigi, Chicago e Washington sono approdata a Los Angeles, dove vivo stabilmente dal 1999.
È una città che ancora mi sorprende e che adoro, per tutta la sua ricchezza umana e culturale e non solo per il sole splendente della California.
Nel 2007 venni a sapere che l’ENI intendeva trasformare i vigneti di Ortona, lungo la costa teatina, in un campo di petrolio con annessa raffineria.
Non so cosa sia scattato dentro di me ma, sebbene lontana, non potevo accettare che l’ENI portasse via un angolo d’Abruzzo e cosi, in un misto di amore italiano e di razionalità americana, ho dato tutto quello che avevo per salvare la contrada Feudo dalle grinfie dei petrolieri.
Grazie a una mobilitazione popolare senza precedenti in Abruzzo, ci siamo riusciti: l’ENI nel 2010 ha abbandonato quello che aveva sbandierato ai suoi investitori come il suo progetto più ambizioso in Italia.
Da allora non ho smesso mai. Ci sono concessioni petrolifere da Vercelli fino a Pantelleria, tutte in piccoli paradisi naturali. Cerco di usare tutto quello che il web offre per informare il cittadino comune, per rompere le scatole e per ricordare a petrolieri e politici che l’Italia non è l’Arabia Saudita.
Vengo in Italia frequentemente per conferenze e per sfatare i miti di Assomineraria e compari. Spesso mi dicono di essere ‘la passionaria del petrolio’, invece il mio è soltanto un profondo senso di giustizia sociale e del dovere, sentimento stancante ma da cui non ci si può sottrarre.
www.csun.edu/~dorsogna
www.dorsogna.blogspot.com
No all’Italia petrolizzata