La protesta degli studenti il 17 novembre scorso
Il 17 novembre, durante la giornata internazionale dello studente 12.000 studenti sono scesi in piazza con cortei organizzati in 13 città pugliesi (5000 Bari, 2000 Lecce, 500 a Foggia, 400 San Giovanni Rotondo, 400 Manfredonia, 300 Margherita di Savoia, 400 Barletta, 400 Andria, 500 Monopoli, 600 Brindisi, 600 Ostuni, 500 Taranto e 400 Castellaneta).
“Tutto per tutti, privilegi per nessuno” è lo slogan lanciato a livello nazionale dall’Unione degli Studenti, per una mobilitazione che parta in primo luogo dalla lotta alle diseguaglianze, rivendicando invece maggiori diritti per tutte e tutti.
Se per il Governo il dibattito sulla scuola pare fermarsi alle affermazioni propagandistiche sul piano delle assunzioni, per la popolazione studentesca il discorso è ben diverso. Con l’approvazione antidemocratica della buona scuola, infatti, si è concluso quel processo di privatizzazione e mercificazione della scuola pubblica iniziato dai governi precedenti mentre, nonostante i numerosi annunci, per il diritto allo studio non è stanziato neanche un euro.
Per le regioni del Sud, questo significa ancora una volta non dare una risposta ai tassi di dispersione scolastica sempre più alti o alle condizioni precarie delle nostre scuole.
“Abbiamo ripetuto tante volte che una vera riforma della scuola dovrebbe, innanzitutto, puntare all’accessibilità per tutti alla formazione pubblica” – dichiara Nicolò Ceci, coordinatore dell’Unione degli Studenti Puglia – “oggi il costo dei libri di testo, dei trasporti e del materiale scolastico causano l’esclusione di un’ampia fetta di popolazione studentesca dai percorsi formativi. D’altra parte stiamo portando avanti il boicottaggio della buona scuola, rispondendo con la partecipazione e la costruzione di un’alternativa all’autoritarismo e alla chiusura degli spazi di democrazia”.
Al termine del corteo di oggi abbiamo ottenuto un incontro con l’Assessore regionale al Diritto allo Studio, Sebastiano Leo, per vedere garantite le nostre rivendicazioni sul diritto allo studio scolastico e su quello universitario.
“Nell’incontro di oggi – dichiara Sara Ingrosso, rappresentante di Link in CdA A.Di.S.U. – abbiamo consegnato oltre 4000 firme di adesione all’appello sul diritto allo studio universitario che abbiamo indirizzato all’amministrazione regionale.
Dopo mesi di lotta siamo riusciti a sbloccare questa situazione che teneva in ostaggio le sorti di migliaia di studenti pugliesi.
Finalmente sono state avviate le procedure per svincolare le risorse necessarie per la copertura totale del Bando A.Di.S.U. ordinario ed introdurre delle misure compensative, attraverso un secondo bando, che faccia fronte all’espulsione di oltre 4000 studenti pugliesi dall’accesso al diritto allo studio, causata dal nuovo calcolo dell’ISEE, imposto dal Governo Renzi”.
Inoltre, abbiamo ottenuto l’impegno della Regione a portare avanti la nostra richiesta del comodato d’uso dei libri di testo su tutto il territorio regionale e l’apertura di un tavolo tecnico che definisca una convenzione studentesca sui trasporti, per abbatterne i costi e migliorare il servizio per una tutela effettiva del diritto alla mobilità di tutti gli studenti.
“Da anni la Rete della Conoscenza – dichiara Nunzio Nardulli, coordinatore della Rete della Conoscenza Puglia – rivendica l’introduzione di un biglietto unico che che consenta a tutti gli studenti pugliesi la libertà di movimento come parte integrante del diritto allo studio scolastico e universitario, e, la costruzione di un reddito di formazione per tutti e tutte.
Attraverso le mobilitazioni di quest’autunno gli studenti e le studentesse pugliesi hanno dimostrato la loro consapevolezza di essere una categoria centrale nei processi di cambiamento della società. Siamo determinati a contrastare ogni forma di razzismo, fascismo e repressione che oggi affiancano i processi di smantellamento di diritti a tutti i livelli per i cittadini del nostro Paese”.
Oggi dopo i tragici fatti di Parigi, abbiamo voluto lanciare un messaggio alla cittadinanza, distribuendo un appello contro ogni discriminazione e reazione xenofoba e lasciando una chiave sui muri delle nostre città riprendendo lo slogan #porteaperte. Con questa iniziativa abbiamo voluto raccogliere il messaggio partito dai cittadini parigini di apertura e contrasto alla strumentalizzazione di questi tragici fatti, attraverso l’informazione e i saperi.
La mobilitazione studentesca non parla solo di scuola e università: è centrale in numerose città della regione la questione ambientale, rispetto alla quale gli studenti vogliono prendere parola. “L’Ilva a Taranto, le centrali a carbone a Brindisi, l’energia a Manfredonia, così come tutti gli altri conflitti ambientali aperti nella nostra Regione non sono casi isolati, bensì tutti riconducibili ad un modello di sviluppo basato sullo sfruttamento di territori e cittadini. È dalle scuole e dalle Università che oggi deve partire un’alternativa a questo modello di sviluppo, ripartendo dai diritti, dalla tutela dell’ambiente, dalla democrazia” dichiara Giovanni Schena, responsabile dell’organizzazione della Rete della Conoscenza Puglia.
La mobilitazione non si ferma qui, continueremo a lottare nelle Scuole e nelle Università per costruire un’alternativa al progressivo smantellamento del sistema formativo e un mondo della conoscenza in cui sia garantito tutto per tutti e privilegi per nessuno.
Rete della Conoscenza Puglia
Unione degli Studenti Puglia
Link – Coordinamento Universitario