Monopoli: suggestivo come sempre l’approdo di Maria della Madia
Un evento che si ripete da quasi novecento anni con la stessa intensità e devozione. Si tratta dell’approdo a bordo di una zattera della sacra icona di Maria SS. della Madia, un’odegitria di fattura bizantina giunta a Monopoli nel lontano 1117. Nel lontano 1107, essendo Papa Pasquale II, Romualdo, Vescovo di Monopoli, vedendo che l’antica Chiesa Cattedrale, dedicata al glorioso San Mercurio, è pericolante, la demolisce fin dalle fondamenta e poi la ricostruisce “con l’aiuto di Roberto Glasvilla duca di Normandia e Gran Conte di Puglia”. Giunta però la costruzione al tetto, il cantiere si blocca per mancanza dei fondi per l’acquisto delle grandi travi di copertura. Il Vescovo Romualdo si rivolge allora alla gran Madre di Dio, nella quale pone ogni sua speranza; e Maria esaudisce le sue preghiere in modo straordinario. La Madonna infatti approda a Monopoli, nel porto vecchio all’alba del 16 dicembre del 1117, a bordo di una zattera le cui travi servirono per ultimare il tetto della cattedrale. Si tratta di travi di pino d’aleppo, miracolose in quanto per nulla deteriorate. I fatti ci vengono tramandati da un’ininterrotta tradizione, alla quale fanno riferimento tutti gli scrittori posteriori. Primo tra questi è il brindisino Francesco Antonio Glianes che scrive, in lingua volgare, il suo libro “Historia e Miracoli della divota e miracolosa Imagine della Madonna della Madia miracolosamente venuta alla Città di Monopoli e d’alcune cose notabili di detta Città”, stampato a Trani nel 1643. Il canonico Ignazio Indiveri, Generale Procuratore ed Economo del Capitolo di Monopoli, invia nel 1731 al Capitolo dei Canonici di San Pietro in Vaticano un’ampia relazione sull’origine e sviluppo della devozione alla Madonna della Madia, onde ottenere “due corone, una per coronare la sacra Immagine della Gran Madre di Dio che s’adora in questa nostra Chiesa sotto il titolo di Santa Maria della Madia, e l’altra per coronare il suo Figliuolo Gesù, che con la mano sinistra essa Beata Vergine abbraccia”. La sacra icona, posta nell’altare dello del Trionfo, rappresenta un momento di forte devozione popolare e di identità cittadina ed uno degli episodi storici che attesta l’importanza religiosa di Monopoli, sempre sede vescovile fino ai tempi più recenti quando la perde a favore di Conversano. All’approdo hanno assistito come consuetudine migliaia di fedeli tra i quali anche una delegazione di pellegrini giunti da Triggiano. Ad accoglierla, questa mattina alle 5.00, il vescovo Mons. Domenico Padovano che, come da indicazioni papali, ha parlato di misericordia e perdono. La rievocazione si ripete anche d’estate, in agosto, in occasione della festa della Madonna Assunta in cielo.
Cosimo Lamanna