Monopoli: scritta razzista in centro….
Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa
Anti-islam, è questa la scritta che occupa l’intera saracinesca dell’ex kebabberia “Istanbul” nei pressi della Villa Comunale. Una frase che rappresenta a Monopoli uno dei primi segnali di un dibattito strumentale che da mesi occupa le prime pagine dei quotidiani nazionali ed internazionali. Gli autori di quest’opera sono ancora ignoti, ma la responsabilità ricade su ogni cittadino e ciò alla luce della totale indifferenza dell’opinione pubblica monopolitana, tantomeno dalle maggiori forze politiche locali.
Un messaggio inaccettabile di intolleranza ed odio che svela quanto pericolosamente l’ondata di razzismo stia minacciando la nostra città. AltraPolis, Arci e Unione degli Studenti condannano il gesto e si interrogano sulle sue cause. Un episodio che svela la fortissima disgregazione del tessuto sociale monopolitano, figlio di una lunga serie di politiche sociali non solo fallimentari, ma coscientemente progettate al fine di colpire le fasce più deboli della città.
La discussione non può e non deve limitarsi ad una sterile denuncia dell’accaduto. La città deve interrogarsi sul perché a Monopoli sia possibile commettere un gesto d’odio senza alcuna remora o denuncia collettiva. La disoccupazione dilagante, l’impoverimento delle fasce medie della città, e l’abbandono scolastico sono alla radice di un gesto che dev’essere accolto come un primissimo allarme di una deriva di intolleranza che Monopoli non può e non deve percorrere.
La risposta ad un’azione così grave dev’essere collettiva, e deve partire da politiche mirate a ricostruire il tessuto sociale. L’intera città deve lanciare un messaggio chiaro, mobilitandosi e mettendo in atto pratiche che hanno come obiettivo ultimo la difesa dell’integrazione e del multiculturalismo. L’amministrazione comunale ha il dovere di condannare il gesto e mettere in atto le giuste politiche sociali affinché le fratture e le disparità all’interno della comunità vengano sanate definitivamente.