Quattro arresti in una notte. Rissa tra extracomunitari
Notte movimentata quella trascorsa nel capoluogo barese dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile, che hanno arrestato quattro persone, coinvolte in tre episodi differenti. Il primo a finire nella rete tesa dai militari è stato un pregiudicato 48enne di Modugno. L’uomo è stato sorpreso da un carabiniere libero dal servizio mentre tentava di rubare la sua autovettura. Il militare, infatti, ritornato a prendere il proprio mezzo, parcheggiato in via Trentino Alto Adige, ha sorpreso il ladro mentre, con un attrezzo artigianale in ferro, cercava di scardinare la serratura dello sportello lato guida, senza tuttavia riuscirci per il suo tempestivo intervento e di quello di una “gazzella” inviata sul posto dalla Centrale Operativa. Poco più tardi, invece, una telefonata giunta sul 112 ha fatto dirottare una pattuglia, in via Principe Amedeo, ove era stata segnalata una violenta rissa tra extracomunitari. I militari, infatti, giunti sul posto, sono riusciti a bloccarne due dei contendenti, una 27enne e un 38enne, entrambi di origini nigeriane, arrestati dopo aver fatto intervenire un’ambulanza del 118, che li ha accompagnati presso il locale Pronto soccorso del Policlinico, da dove sono stati dimessi con una prognosi rispettivamente di 10 e 5 giorni, per contusioni ed escoriazioni varie riportate in diverse parti del corpo. Sul posto, inoltre, i militari hanno sequestrato un bastone in ferro, con cui i litiganti si erano evidentemente picchiati. Per loro l’accusa è di rissa aggravata e lesioni personali. L’ultimo a finire nella rete dei Carabinieri è stato un tunisino di 33anni, resosi responsabile di ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale. In nordafricano, infatti, poco prima, era stato sorpreso da una “gazzella” dell’Arma, in Piazza Umberto, mentre cercava di vendere, ad un suo connazionale, un telefono cellulare rubato in precedenza ad una ragazza di 26 anni. Vistosi scoperto, il tunisino non ha esitato ad aggredire i Carabinieri, nel tentativo di sottrarsi al controllo, sino a quando non è stato immobilizzato ed ammanettato. L’apparecchio, una volta recuperato, è stato restituito alla legittima proprietaria. Per i quattro la Procura della Repubblica ha disposto gli arresti domiciliari, in attesa dei riti direttissimi.