La “Memoria” dietro casa
Condivido un post dell’amica Daniela Bacca, guida turistica di Lecce che ci segnala attraverso il proprio profilo fb, un luogo della memoria proprio a pochi Km da casa. Si tratta di #SantaMariaalbagno che “abbraccia ogni passo umano e pellegrino con il suo ridente sole. Santa Maria abbracciò, tra il 1943 ed il 1947 il sole profugo degli ebrei che si salvarono e furono liberati dai campi di concentramento e di sterminio. Scelto e denominato dalle autorità inglesi come “Desplaced Persons camp n°34”, la baia ed il borgo divennero luogo dell’accoglienza e della solidarietà…Gli ebrei ebbero la loro Sinagoga, realizzata in un locale della piazzetta del paese, i ragazzini frequentavano la scuola, non mancarono i momenti della gioia e ricreativi in ogni luogo della marina neretina. Le fotografie che testimoniano la loro presenza ed i loro vissuti sono scatti di spensieratezza ed amore. In meno di due anni nel campo profughi 34 furono celebrati circa 400 matrimoni, come quello, tra i più romantici ed appassionati, tra Zivi Miller e Giulia My. Fu proprio Zivi a testamentare con i suoi affreschi gli astri della religione, della nascita, della promessa e della speranza, sulle pareti di una casetta discreta, ubicata nella non lontana ed allora selvatica campagna discreta del paese. Luogo di preghiera, di amore, di segretezza, di spiritualità. I murales di Zivi, sono stati strappati da quel luogo mistico e mitico per essere custoditi nel “Museo dell’ Accoglienza e della Memoria” di Santa Maria al Bagno, frontale al mare che fu porto di arrivo e partenza di vite straordinarie“.