Monopoli: c’era una volta il “Carnevale dei bambini…..”
Il 2004 è stata l’ultima edizione del “Carnevale dei bambini di Monopoli” così come l’aveva concepita l’associazione socio-culturale “Il Setaccio” in piena continuità con le prime edizioni del carnevale volute, intorno alla metà degli anni ’50, da mons. Carlo Ferrari, vescovo dell’allora diocesi Monopoli/Conversano e sostenute dal senatore Luigi Russo. Ma Monopoli sembra essere allergica alle sue tradizioni, sembra quasi volerne osteggiare la ripresa, per motivazioni varie, le più disparate e spesso assurde e così, nonostante l’ottimo lavoro di rilancio svolto dal dall’allora presidente ing. Lorenzo Grassi e dai suoi collaboratori, le riedizioni del Carnevale dei bambini furono interrotte e sostituite da surrogati non certamente all’altezza. Alla prima edizione partecipò anche la storica emittente televisiva Teleram, che curarono un collegamento in diretta dal balcone della sua sede, in piazza Vittorio Emanuele, oltre a Canale 7 che seguì anche le successive edizioni. Al Carnevale dei Bambini 2004 il carro vincitore è “Carnevale in India” della parrocchia Sacro Cuore, che già aveva vinto la prima edizione, e concluse la 28^ edizione del Carnevale dei bambini riscuotendo un grande successo. Per i gruppi mascherati il vincitore fu Cosimo Susca con “I tesori del mare”. Ma cosa rendeva così particolare il Carnevale monopolitano? Prima di tutto i suoi protagonisti, i bambini che avevano un carnevale tutto loro, e poi l’ottima qualità che i carri stavano lentamente raggiungendo, il coinvolgimento di scuole, parrocchie ed associazioni di Monopoli e della vicina Polignano a Mare, sostenute da industriali, artigiani, commercianti ed esercenti monopolitani, che risposero con entusiasmo impegnandosi, secondo le proprie disponibilità, sia attraverso le sponsorizzazioni che i contributi volontari, assicurando il loro sostegno al carnevale cittadino. Anche l’amministrazione comunale sostenne la ripresa del carnevale, sebbene con gli anni e il mutamento delle amministrazioni, il sostegno ebbe toni sempre meno entusiastici. Cosa resta di quel Carnevale? Solo il ricordo, purtroppo, come le tante iniziative e tradizioni cittadine che, nonostante, l’ottima risposta della cittadinanza, vengono rimosse o storpiate nel loro essere e sostituite da inutili surrogati.
Cosimo Lamanna