Petrolio: Referendum del 17 aprile, perchè votare SI’
Il 17 aprile prossimo, come noto, gli italiani saranno chiamati a votare per il referendum sulle trivellazioni. Andare a votare è un dovere civico e votare sì un dovere morale, ma perché? Proviamo a spiegare perchè avvalendoci del blog della prof.ssa Maria Rita D’Orsogna (http://dorsogna.blogspot.it), una vera e propria luminare in materia di petrolio e sicuramente una delle punte di diamante nella lotta no petrolio a livello internazionale. Ecco in cinque punti perchè votare SI’ al Referendum secondo la D’Orsogna:
- Perche’ votare SI il 17 Aprile: perche’ nonostante i 1627 buchi attivi e i 7222 in totale, nonostante aver martoriato Basilicata, Gela, Falconara, Marghera, Ravenna, importiamo ancora adesso il 93% del petrolio che usiamo. Fare altri buchi non e’ la soluzione. E’ tossicodipendenza.
- Perche’ votare SI al referendum del 17 Aprile: per prima cosa i petrolieri arrivano con le ispezioni sismiche. In alcune localita’ della Norvegia a causa dell’airgun la pesca e’ diminuita del 70%.
- Perche’ votare SI al referendum: pozzo Piropo, Marche. Nel 1978 fecero un “massive hydraulic fracturing” iniettando seicentomila litri di fluidi di perforazione ad alta pressione in 11 stadi. Nessuno ne ha saputo niente. Non ci sono riusciti. Il pozzo fu abbandonato.
- Perche’ votare si al referendum: nonostante tutte le assicurazioni di coesistenza petrolio-turismo nelle contee USA del golfo del Messico dove si trivella i turisti-dollari sono la meta’ che in quelle dove non si trivella.
- I 135 pozzi attivi nei mari italiani: ecco perche’ votare si al referendum antitrivelle. Nonostante i gran professori ci dicano “se non lo tiramo fuori noi lo faranno i croati” la verita’ e’ che trivelliamo il mare dagli anni ’50 senza chiedere niente a nessuno.
Allora tutti alle urne per una scelta decisiva per il nostro paese, contro una politica energetica miope e anacronistica, lesiva dei territori e delle proprie risorsenaturali e ambientali.
Cosimo Lamanna