Monopoli: vince Annese e Romani sfoga la sua rabbia contro chi non è con loro
“Continueremo a scrivere la storia di questa città e chi non è contento può andare altrove” … Queste le discutibili parole pronunciate con rabbia dal sindaco uscente ing. Emilio Romani a conclusione delle consultazioni elettorali che hanno visto la vittoria del giovane candidato sindaco Angelo Annese, già assessore comunale. Una vittoria netta, quella di Annese, anche se le opposizioni hanno di molto migliorato il loro risultato, ora di 8 consiglieri rispetto ai 4 del Consiglio Comunale passato, cosa che comunque attesta una flessione del centro destra cittadino. Tutte le condizioni per festeggiare una bella vittoria comunque, ma in sede di festeggiamenti, invece di dare l’onore delle armi agli avversari politici, ancora una volta a rubare la scena ad Angelo Annese è stato il sindaco comunale uscente Emilio Romani che ha vomitato tutta la sua rabbia sugli avversari politici, in un meccanismo di proiezione piuttosto evidente, non trovando di meglio da fare che invitare chi “non è contento ad andare altrove”. Si tratta di affermazioni pericolosissime che gettano un cono d’ombra profondo su un’amministrazione e un sindaco che invece dovrebbe essere il sindaco della città di Monopoli e non di una parte della città di Monopoli, quelli che la pensano come Romani per intenderci, ricordando a quest’ultimo che la città di Monopoli non è sua, ma è dei cittadini, anche di quelli che non sono d’accordo con lui e che, piaccia o non piaccia, dovrà sopportare. A nostro avviso sarebbe ora che Romani dopo 10 anni si mettesse da parte e lasciasse fare al neo eletto sindaco Angelo Annese, in tutta autonomia, il sindaco della città di Monopoli nei modi e nelle forme da lui ritenute opportune. Se l’ombra di Romani non dovesse abbandonare la figura di Annese, quest’ultimo non potrà lamentarsi, poi, se dovesse essere accusato di scarsa autonomia, così come accaduto in campagna elettorale, scatenando il risentimento dei suoi sostenitori. Per il resto attenderemo di vedere, per valutare, la realizzazione delle tante promesse elettorali fatte. La foto mostra un’evidente voglia di denigrare l’avversario politico che di politica non ha proprio nulla.