Prospezioni petrolifere, il tempo dei proclami è finito ora si attendono le scelte del Governo
I permessi per le prospezioni petrolifere F.R39.NP e F.R40.NP di Northern Petroleum, riguardanti le coste pugliesi al largo di Bari e Brindisi, sono quelli in più avanzata fase di attuazione, tant’è che vi era il rischio che le prospezioni stesse si concretizzassero nel corso della scorsa primavera. La compagnia non aveva tuttavia completato l’iter per soddisfare gli ultimi decreti di ottemperanza.
Anzi, prima a settembre 2017 e poi a marzo 2018, aveva chiesto l’ennesima sospensione del decorso temporale della vigenza dei permessi (che altrimenti scadrebbero a marzo 2019) a cui, con consuetudine tutta italiana, il MISE risponderà con calma e con efficacia retroattiva.
il 9 maggio 2018, Northern Petroleum ha chiesto la verifica di assoggettabilità a VIA per una sostanziale modifica dei perimetri delle aree: abbandona quasi completamente l’area più a Nord, ed amplia quella più a Sud (come da cartine allegate) per complessivi 670 kmq.
La richiesta è semplice: secondo Northern Petroleum, non differendo l’area in maniera significativa, non deve essere prodotta una nuova VIA e il procedimento può ripartire da dove era rimasto (ovvero molto vicino al traguardo delle prospezioni, come da schema a blocchi allegato). E lo motiva con uno studio preliminare ambientale, necessario per richiedere il parere.
Su questo deve esprimersi il Ministero dell’Ambiente, si è aperta procedura di partecipazione pubblica e sono ammesse OSSERVAZIONI ENTRO IL 2 AGOSTO 2018.
Anche in questo caso, come Comitato No Petrolio Sì Energie Rinnovabili presenteremo le nostre osservazioni aperte ancora al contributo di chiunque voglia partecipare.
In caso di risposta negativa, il procedimento deve ripartire da capo, attraverso una nuova procedura di VIA; in caso di risposta positiva, la compagnia deve semplicemente completare la procedura già avviata che significherebbe, con tutta probabilità, arrivare al traguardo delle prospezioni nell’arco di pochissimi mesi.
SI tratta, per la nostra comunità, dell’ennesimo sforzo procedimentale e tecnico, ben consci che dietro alle istanze di Northern Petroleum ve ne sono molte altre che si avvicinano alla conclusione.
Al netto del procedimento specifico, attendiamo ancora che un Governo faccia chiarezza sulle infinite dispute di queste carte bollate, definendo il futuro energetico e ambientale del nostro Paese (anacronisticamente ancora legato a trivelle e carbone) e cosa è possibile fare, come e dove, eliminando questo indecoroso far west burocratico.
La Regione Puglia, pochi mesi or sono ha approvato all’unanimità una mozione, su istanza del movimento 5 stelle (che ha raccolto politicamente una proposta del Coordinamento Nazionale No Triv), tesa alla reintroduzione del Piano delle Aree nell’ordinamento giuridico italiano quale strumento di pianificazione e concertazione, anche con le Regioni e i territori, delle attività energetiche.
Il tema è stato uno dei cardini centrali della campagna elettorale delle scorse elezioni politiche ma, ad ora, e nonostante i proclami, i territori sono sempre soli nel tentativo di reagire all’assalto delle compagnie petrolifere al nostro mare.
Silvia Russo Portavoce Comitato “No Petrolio, Sì Energie Rinnovabili” nopetroliopuglia@gmail.com