Monopoli: la cultura come momento di coinvolgimento per tutti o solo per pochi?
Ci sono manifestazioni come le Giornate Europee del Patrimonio il cui obiettivo è da sempre stato quello di veicolare al massimo il messaggio e far conoscere le potenzialità del proprio territorio anche e soprattutto a livello nazionale, soprattutto per i centri meno noti dal punto di vista culturale. Lo scopo di queste manifestazioni era stato colto in pieno da Elio Orciuolo, già assessore alla cultura del Comune di Monopoli, che pianificava una serie di attività coinvolgendo tutte le associazioni della città che operano nel settore della cultura e della valorizzazione del territorio nonché tutte le scuole cittadine che intendessero aderire alla manifestazione, senza limitazioni di partecipanti e vincoli di orario. Le manifestazioni in programma a Monopoli, inoltre, erano allora inserite nel programma nazionale per una più ampia ed efficace divulgazione. Già nel 2014 alla manifestazione erano state invitate dall’Amministrazione Comunale, solo alcune realtà cittadine, senza ben conoscere quali fossero stati i criteri di scelta. Successivamente dopo la nomina a Consigliere Delegato alla Cultura, Giorgio Spada cercò di fissare dei criteri che dessero a tutte le realtà associative le stesse possibilità di partecipare alle manifestazioni del Comune, certo qualcuno riusciva ad avere facile accesso a luoghi di cultura che solitamente per altri non sono agibili, ma, in linea di massima tutte le associazioni erano sullo stesso piano. Cosa è successo quest’anno? Un déjà vu: l’assessorato promuove le Giornate Europee del Patrimonio e coinvolge solo alcune realtà cittadine, e ancora, chi aveva preso parte a Gozzovigliando nelle due pasLa domanda sorge spontanea: come mai nessun’altra associazione locale viene coinvolta? passate edizioni, senza motivazioni non viene coinvolto quest’anno. Dobbiamo pensare che per le istituzioni esistono esistono associazioni di serie A e di serie B o associazioni “amiche” e “nemiche”? Oppure a vendette ad personam a seguito della campagna elettorale?ì Questo accade alla luce di quanto proclamato dal sindaco Annese, e cioè di voler essere il sindaco di tutti e della troppo entusiastica accettazione della vice presidenza del Consiglio Comunale da parte dell’opposizione che, forse, dovrebbe cominciare a riflettere anche su queste situazioni e soprattutto che i soldi sono pubblici e non privati. Ci auguriamo che assessori come Perricci e Iaia possano dimostrarsi rappresentanti del ruolo istituzionale che rivestono.