MOLA DI BARI Assassinio di Bruna, sentenza ribaltata: assolto l’ex amante
MOLA DI BARI – Sentenza ribaltata: non fu il body guard di Polignano Antonio Colamonico l’assassino di Bruna Bovino, l’estetista 29enne che la sera del 12 dicembre 2013 fu trovata morta nel centro estetico “Arwen” di Mola di Bari, avvolta dalle fiamme. La Corte d’assise d’appello di Bari ha ribaltato, oggi, la condanna a 25 anni inflitta in primo grado, nonostante la Procura generale ne avesse chiesto l’aggravamento fino a 28 anni. Accogliendo la tesi della difesa, i giudici hanno stabilito che l’ex amante dell’estetista italo-brasiliana non avrebbe “commesso il fatto”. Decisiva è risultata l’attività investigativa svolta dagli avvocati difensori, Massimo Chiusolo e Nicola Quaranta, che hanno demolito l’ipotesi accusatoria grazie alla testimonianza di un amico di Bruna, un tatuatore di Mola che ha dichiarato e dimostrato di aver incontrato l’estetista alle 18, in un bar. La tesi, quindi, secondo cui l’omicvidio sarebbe avvenuto tra le 16,30 e le 17 non ha retto. Per questo la Corte ha assolto Colamonico, in carcere dal 2014. A quell’ora, ha sostenuto la difesa, Colamonico si trovava già a Polignano, come confermato anche dall’esame delle celle telefoniche. La Corte d’assise d’appello non ha quindi ritenuto di confermare la sentenza di condanna. La decisione, letta dopo due ore di Camera di Consiglio è stata accolta con disperazione dalla famiglia Bovino e salutata con urla di gioia dai parenti di Colamonico, che ha trascorso in carcere quattro anni e mezzo.