Monopoli: “deleghe fuori Giunta”, le opposizioni si rivolgono al TAR
Lunedì 5 novembre i Consiglieri comunali di opposizione Silvia Contento, Feliciano Indiveri,
Claudio Licci, Cecilia Matera, Angelo Papio, Domenico Pinto e Francesco Tamborrino, con la firma anche della Consigliera Sonia Cazzorla, hanno notificato al Comune di Monopoli il ricorso
con cui chiedono al TAR l’annullamento, previa sospensiva, delle deleghe alla Pianificazione del
territorio e demanio assegnate dal Sindaco Angelo Annese, il 5 settembre scorso, al Consigliere
Stefano Lacatena. Si ricorderà, infatti, che agli inizi di settembre, con tre distinti decreti, il Sindaco aveva assegnato le predette deleghe al Consigliere Lacatena, insieme al Consigliere Giovanni Martellota a cui erano state affidate le deleghe alla agricoltura e contrade e al Consigliere Cosimo Scisci, nominato delegato all’ATEM, mobilità e trasporti. “Il ricorso – spiegano i Consiglieri – si è reso necessario perché le deleghe assegnate non hanno ad oggetto il raggiungimento di obiettivi specifici – come prevede lo Statuto comunale – o l’esame di situazioni particolari come prevede il Testo Unico degli Enti Locali, ma costituiscono, per la portata delle materie e la genericità degli obiettivi, un artificio amministrativo con cui si è inteso in realtà mascherare la nomina di ulteriori assessori”. “Il ricorso – proseguono i Consiglieri di opposizione – si è reso altresì necessario perché le deleghe assegnate realizzano un’inammissibile commistione e conflitto di ruoli e funzioni tra l’Organo consiliare – cui è riservato dalla legge il compito di indirizzo e controllo politico/amministrativo sulla Giunta – e l’Organo esecutivo cui sono riservati invece i compiti di amministrazione attiva. Con tali deleghe – continuano i Consiglieri – si inficia la terzietà del Consiglio comunale, alterandone gravemente le sue attribuzioni, trovandosi di fatto il Consigliere delegato, al contempo, nel ruolo di controllore e controllato”. “Abbiamo deciso di impugnare al momento il solo decreto di nomina del Consigliere Lacatena – spiegano i Consiglieri – perché ciò che auspichiamo da parte del TAR è che ci sia principalmente l’affermazione di un giudizio di errata costruzione delle deleghe assegnate; per cui, atteso che non è ammissibile l’impugnativa di più atti amministrativi con un unico ricorso, si è scelto, anche per la gravosità che avrebbe significato la proposizione di plurimi giudizi, di focalizzare l’esame del caso sul decreto di nomina del Consigliere Lacatena che fra i tre, per la portata delle materie attribuite, è senza dubbio l’atto che presenta i più evidenti profili di illegittimità. Sebbene non escludiamo altre azioni in relazione agli atti di nomina dei Consiglieri Martellotta e Scisci, che appaiono al pari illegittimi e su cui in ogni caso non potrebbe non avere riflessi la decisione del TAR.”