La messa dell’Immacolata sarà trasmessa in diretta su RAI 1 dalla Cattedrale di Monopoli
L’evento avrebbe fatto sicuramente la gioia di colui che fino all’ultimo dei suoi giorni ha avuto a cuore le sorti di quel Santuario Mariano, che oggi sta recuperando quella centralità religiosa che qualche alto prelato in un passato non molto remoto, aveva cercato di sottrargli. Sarebbe stato felice il compianto don Vincenzo Muolo nel vedere che la cattedrale di Monopoli, dedicata a Maria SS. della Madia è stata scelta da RAI 1 per la diretta della Santa Messa dalla Basilica Cattedrale di Monopoli di sabato 8 dicembre e di domenica 9 dicembre. Regia di Gianni Epifani e commento di Orazio Coclite. L’evento, peraltro, precederà di solo una settimana uno degli appuntamenti di fede più importanti per la città di Monopoli, vale a dire la rievocazione dell’approdo della zattera con l’icona di Maria SS. della Madia, un momento che, al di là degli aspetti folkloristici e delle spettacolarizzazioni, si spera possa rappresentare un momento di sana riflessione per tutta la comunità cristiana, oggi chiamata ad accogliere quell’icona meditando su quanto sia disposta a fare in termini di accoglienza dell’altro. L’attuale edificio risale al 1742 ed è stato eretto sui resti della chiesa romanica voluta dal vescovo Romualdo intorno al Mille. La costruzione è associata al miracoloso evento dell’arrivo dell’icona di Maria SS. della Madia. Il sito fu frequentato fin dalla tarda età del Bronzo ed eletto a zona sacra dai pagani prima e dai cristiani poi. Con l’avvento del Cristianesimo fu costruita dapprima una Basilica paleocristiana, che venne poi inglobata dalla Cattedrale romanica. I lavori ebbero inizio nel 1107 e dieci anni dopo le murature erano terminate. La costruzione, tuttavia, era priva di tetto e fu proprio allora che, invocata, la Madonna compì il suo primo miracolo: una sacra icona di scuola bizantina approdò sulle coste della città su una zattera il cui legname (pino d’Aleppo) servì per ultimare il tetto della cattedrale. La costruzione dell’attuale edificio sacro, di stile barocco, fu decisa nel 1741 in quanto le dimensioni della Chiesa romanica non consentivano di contenere un’utenza di fedeli che cresceva sempre più. Fu allora che, su disegno degli architetti Michele Colangiuli e Pietro Magarelli, si dette inizio alla costruzione di un sontuoso edificio barocco. I lavori durarono circa 30 anni. La chiesa ha la pianta a croce latina con tre navate, delle quali le laterali presentano una ordinata successione di cappelle. Di sicuro impatto scenografico è la cappella del “Trionfo”, frontale e in posizione predominante rispetto alle altre: l’immagine sacra è stata attorniata da decorazioni tipiche dell’arte barocca, marmi policromi, oro, argento e quant’altro possa indurre nello spettatore sentimenti di stupore. La navata destra ospita le cappelle delle Travi, di San Michele Arcangelo, dell’Immacolata, di San Giacomo di Compostela, del Santissimo. Molte sono le opere d’arte della Cattedrale, tra le quali i dipinti di Jacopo Palma il giovane e di Pietro Bardellino. Tra le cappelle, è molto affascinante quella creata da Francesco De Mura, artista di scuola napoletana, per la confraternita del Santissimo Sacramento, mentre nell’altare dei Martiri è custodito il dipinto de “La Madonna in gloria con i santi Rocco e Sebastiano”, opera di Palma il Giovane (primo ‘600). Del Bardellino (1700) sono “L’approdo della Vergine” e la “Lotta iconoclasta”, così come “Santa Elisabetta e San Zaccaria”. Nella chiesa sono custoditi i resti dell’antica cattedrale romanica a cominciare dall’arco che sormontava probabilmente il portale romanico. Interessanti anche due epigrafi: una in greco, in ricordo del tempio pagano dedicato a Maia e a suo figlio Ermes, l’altra in latino dedicato a San Mercurio. Alla cattedrale romanica appartengono, inoltre, delle sculture del XII secolo, capitelli animati da figure, pietre tombali di vescovi e lo splendido architrave del XII secolo. Lungo la navata sinistra troviamo le cappelle di Sant’Anna, Madonna del Rosario, Redentore, Crocifisso, San Francesco da Paola e il fonte battesimale. Anche l’esterno della Basilica propone un impatto molto scenografico tipico della mentalità barocca. Il muraglione risale al 1786 e fu costruito per proteggere il sagrato dai venti marini. L’edificio è ben riconoscibile anche da lontano per via del campanile con cupola a cipolla, che si staglia imponente dietro una facciata barocca nel complesso decorata ma sobria.
Cosimo Lamanna