IL VESCOVO FAVALE AI GIOVANI
di Giuseppe Favale*
Grande la gioia di tutta la Chiesa, grande è la nostra gioia mentre ci apprestiamo a celebrare la Festa del Natale del Signore. Per molti il Natale è davvero un momento di grazia, un momento di luce, un momento di gioia. I nostri occhi brillano di gioia nel contemplare in sembianza umana il Dio che ha creato ogni cosa dal nulla. L’evangelista Giovanni, nel prologo del suo Vangelo, ci fa fare un viaggio stupendo nella storia della salvezza. Il Natale è Dio che entra in pienezza nella storia degli uomini, diventando nostro fratello figlio dell’umanità, fratello di ogni uomo, di ogni donna. Il mistero dell’incarnazione è proprio questo: un Dio che guarda tutti con tenerezza, un Dio che guarda l’uomo fatto a sua immagine e somiglianza. Questo è Natale: Dio tra gli uomini, Dio che eleva uomo a dignità incomparabile. E’ bello gustare la ricchezza del messaggio che questo Natale ci trasmette. Non dimentichiamo che Natale non è una festa quasi goliardica, Natale è la comprensione piena di questo dono ineffabile: il figlio di Dio diventato figlio dell’uomo. E’ il dono che Dio ha fatto all’uomo. Vorrei che in questo Natale tutti i vescovi, sacerdoti, diaconi, religiosi, religiose, fedeli laici di tutta la nostra Diocesi, accolgano questo dono inestimabile che è Gesù. E’ Maria che ce lo consegna perché lei è stata lo strumento attraverso cui Dio è entrato nella storia. Ecco: sto alla porta e busso, se qualcuno mi apre entrerò e farò festa, questo è il Natale: Dio che bussa alla porta del nostro cuore. Gesù che chiede di entrare e farsi carne nelle nostra vita. A tutti gli amici della Diocesi chiedo che aprano, spalanchino le porte del cuore, per accogliere il Signore. Un pensiero particolare lo rivolgo a chi è nella sofferenza, a chi vive momenti di disagio, penso agli anziani, agli ammalati, a coloro che si trovano nei luoghi di cura, negli ospedali: compiamo un pellegrinaggio nell’umanità dei nostri giorni. Andiamo a trovare, a stare con loro, fratelli e sorelle che vivono disagio, emarginazione, solitudine, amarezza, soprattutto se sono anziani e ammalati. Vogliamo che questo Natale ci faccia sperimentare proprio questo: l’accoglienza del Signore nella nostra vita e il guardare con occhi nuovi i nostri fratelli e sorelle, per scorgere Gesù in loro. Permettete che l’ultima parola la rivolga a voi, cari giovani della nostra Diocesi, cui guardo con affetto, con simpatia e con amicizia. A voi dico Buon Natale e siate davvero i costruttori della gioia: coraggio, il Signore è vicino a noi. E allora a tutti di cuore dico Buon Natale: Gesù il Salvatore venga ad abitare sempre in mezzo a noi.
*Vescovo della Diocesi Conversano-Monopoli