Monopoli: nostalgia della “Settimana del libro”. Estate monopolitana senza mordente …
Mi è capitato più volte di riflettere sulla qualità dell’estate monopolitana 2019 e di provare nostalgia per quelle passate, senz’altro meglio organizzate e più ricche sotto tutti i punti di vista. In particolar modo in concomitanza con la manifestazione “Il Libro Possibile”, tenutasi a Polignano a Mare nello scorso fine settimana, il confronto è stato davvero impietoso ed era davvero impossibile non pensare alla “Settimana del libro”, importante manifestazione nata a Monopoli e ripetutasi per ben 15 anni raggiungendo un successo considerevole. “ La nostra Settimana del Libro – ci racconta il vaticanista Mimmo Muolo – è durata 15 edizioni, grazie ai sacrifici mio, di Martino Palmitessa, di Michele Zaccaria e pochi altri amici. Siamo stati i primi a fare serate e spettacoli a Piazza Palmieri quando da tutti il centro storico era considerato una specie di Bronx. Potrei raccontarne di episodi. Adesso sembra tutto scontato. Ma rivendico la primogenitura di un progetto culturale sulla città che poi è stato snaturato fino a farlo diventare movida e poco altro“. Gli fa eco l’altro promotore dell’iniziativa, Martino Palmitessa: “Mi ha fatto piacere che qualcuno conserva ancora il ricordo di questa manifestazione a cui Mimmo io e qualche altro abbiamo dedicato mesi di lavoro. Speriamo che i monopolitani abbiano voglia, prima o poi di riscattarsi da questa classe politica dedita solo agli affari ed agli amici… Al momento la principale attività culturale è: mangiare e passeggiare. Non esiste una brochure completa per l’estate. Eppure ci vorrebbe poco… Avrei da dare tanti suggerimenti all’assessore… Ma non ne vale la pena“. Sconforto, rabbia, delusione. sono questi i sentimenti che a giusta ragione emergono da queste affermazioni per un’estate monopolitana che non solo non sta offrendo grandi occasioni di crescita culturale, ma che ha mostrato anche una totale mancanza di volontà da parte degli assessorati alla cultura e di quello al turismo, di confrontarsi con realtà associative cittadine che da sempre hanno contribuito alla crescita culturale e anche turistica della città. Ci chiediamo il perché di questo atteggiamento e, soprattutto, quali benefici pensano di ricavare dal loro modo di fare? Per il momento, i risultati sono obiettivamente sotto gli occhi di tutti e non sono certo edificanti.
N.B. Ringraziamo Mario Fiume per la foto che testimonia il successo di pubblico della Settimana del Libro
Cosimo Lamanna