Mola, arrestati 2 finti poliziotti
Provocano un sinistro stradale e, qualificandosi come appartenenti alla Polizia di Stato, dal borsellino del malcapitato sottraggono 50,00 euro. Arrestati dopo un inseguimento. I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bari, dopo un inseguimento conclusosi a Mola di Bari, hanno arrestato R.A. 47enne di Afragola (NA) e D.D.L. 37enne rumeno, residente in Cerignola (FG) per furto aggravato in concorso e usurpazione di funzioni pubbliche. Nella circostanza, i militari operanti, mentre percorrevano Via Amendola, venivano fermati da un 21enne del luogo, in evidente stato di agitazione, il quale dichiarava di aver subito un furto di denaro contante da due soggetti, a bordo di una Lancia Libra SW di colore grigio, che si era data alla fuga. L’immediato intervento della pattuglia consentiva di intercettare poco più avanti ed inseguire, senza soluzione di continuità, la Lancia Libra che veniva definitivamente fermata lungo la SS 16 con l’ausilio di una pattuglia della Compagnia di Triggiano, intervenuta in supporto. Nelle fasi del controllo, il passeggero della Libra si disfaceva della custodia di un passaporto che veniva immediatamente recuperata. Le successive attività investigative consentivano di ricostruire la vicenda nel dettaglio, iniziata lungo viale Einaudi all’incrocio con via Amendola, quando, i prevenuti, a bordo della citata autovettura, volontariamente urtavano l’utilitaria condotta dal 21enne, costringendolo a fermarsi. Gli arrestati, qualificatisi quali appartenenti alla Polizia di Stato, mostrando la citata custodia sulla quale era apposto l’emblema della Repubblica Italiana, chiedevano al giovane di consegnare loro il borsellino, con all’interno 50,00 euro, sottraendo così il denaro e dandosi alla fuga. Gli arrestati, su disposizione della competente A.G., sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Bari. Sono in corso indagini da parte dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile al fine di risalire ad eventuali altri delitti commessi dai due malfattori con lo stesso “modus operandi”.