Conversano, Emiliano chiede a Lovascio di candidarsi
Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano va a caccia di candidati. Vista la ritrosia di una parte del centrosinistra (quella renziana in particolare) a sostenerlo, sta lanciando l’amo nel mare del centrodestra sperando sia pescoso. Le prime catture a dire il vero hanno dato esito incerto. Infatti, ad appena due mesi dalle primarie, Emiliano ha dovuto prendere le distanze da Pippi Mellone, il sindaco di Nardo vicino a Forza Nuova che ha chiesto la chiusura dell’associazione partigiani di Lecce scatenandogli contro la sinistra ideologica ed il Pd. Uno spavento vale per cento, dicevano i saggi. Ma Emiliano della saggezza popolare non sa che farsene: a lui interessa conservare la poltrona di governatore e per questo continua a cercare adesioni a destra. Così, dopo aver ricevuto il no del sindaco di Monopoli Angelo Annese, l’altra sera era a Conversano per incontrare, nel suo studio, l’ex sindaco avvocato Lovascio ed i suoi fedelissimi. Emiliano, che con l’ex fido del senatore Quagliarello (Forza Italia) aveva litigato per le questioni ambientali (la giunta regionale non ha stralciato Martucci dal Piano dei rifiuti) e quelle sanitarie (da presidente con delega alla Sanità non ha dato attuazione al protocollo d’intesa del Florenzo Jaja) ha chiesto a Lovascio di candidarsi nella sua lista civica. L’ex sindaco, che da tempo partecipa all’attività di Italia in Comune (è il movimento fondato da Federico Pizzarotti, sindaco grillino di Parma) che nel barese ha come riferimento il sindaco di Bitonto Michele Abbaticchio, non avrebbe sciolto la sua riserva, aprendo quindi ad un passaggio a sinistra. La scelta potrebbe comportare anche novità per la politica cittadina, col sindaco Loiacono che in grave difficoltà non vedrebbe l’ora di accogliere i consiglieri di opposizione vicini alle posizioni di Lovascio, del quale è stato vice-sindaco nella giunta di destra. Non c’è da scandalizzarsi: per Loiacono, come per Emiliano, vale l’assunto “un passaggio a destra val bene una poltrona”.