Monopoli, Manisporche chiede una tregua ambientale
Riportiamo la nota del Movimento Manisporche di Monopoli, relativa alla preoccupante situazione ambientale della città:
Egregio signor Sindaco,
è impossibile non notare come perdurano da più parti le sofferte lamentele sui persistenti e forti miasmi e sulla più generale questione dell’inquinamento dell’aria in città.
In un momento così delicato, la questione assume connotati preoccupanti. I cittadini sono costretti a rimanere in casa per evitare il diffondersi del contagio legato al virus Covid19 e, in particolare per chi ha una casa piccola, senza giardino, magari in una zona “sfavorevole”, la permanenza diventa una condizione ancor più disagiata.
I dati giornalieri rilasciati dall’ARPA, inoltre, avvallano la nostra preoccupazione.
Da tre anni ci viene raccontato che la fonte principale dell’inquinamento è dovuta al traffico: in totale assenza di questo, da sabato 21 marzo 2020 e fino a ieri, i dati continuano a registrare preoccupanti concentrazioni di PM2,5, immediatamente a ridosso del valore annuo limite previsto per legge. Non avremo evidenza scientifica, ma è ancor più di prima ragionevole supporre che a Monopoli un problema c’è.
In attesa di poter definire con maggiore attenzione il contenuto dei rilevamenti e individuare con precisione i responsabili, siamo convinti che garantire ai cittadini la possibilità di vivere al meglio questi giorni difficili rappresenti un elemento di inderogabile “bisogno sociale”.
Siamo consapevoli che non è nei poteri dell’Amministrazione fermare indiscriminatamente aziende e produzioni che svolgono servizi di primaria necessità. Ma siamo altrettanto convinti che un invito, generale e senza indici puntati, sia invece nei poteri della politica ed è ciò che oggi viene auspicato dai nostri concittadini.
Signor Sindaco, Le chiediamo di farsi promotore di un appello rivolto a tutte le aziende ambientalmente impattanti, presenti nella nostra zona industriale, affinché contengano le emissioni dei loro impianti, limitandole allo stretto indispensabile o, meglio, fermando temporaneamente la loro produzione per rispetto di una città che sta vivendo un momento di grande disagio con impegno, sacrificio e senso di responsabilità.