Monopoli, inquinamento, sequestrato opificio
Nella mattinata di oggi 6 aprile il personale del Nucleo Operativo di Polizia Ambientale (NOPA) della Guardia Costiera di Bari ha dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo dello stabilimento PIPEPLAST nella zona industriale di Monopoli, gestito dall’imprenditore monopolitano Fabrizio RIVOLI.
Nel capannone si lavorano materie plastiche mediante trasformazione di rifiuti speciali.
Il decreto è stato emesso dal G.I.P. del Tribunale di Bari, su richiesta dei magistrati del pool ‘Ambiente’ della Procura della Repubblica di Bari.
Gli inquirenti hanno accertato che il gestore dell’opificio, che non era chiuso perché le lavorazioni di materie plastiche sono state escluse dai provvedimenti di sospensione adottati in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, aveva trasferito all’esterno gran parte del ciclo produttivo aziendale, collocando tra l’altro all’aperto numerosi ed ingombranti contenitori flessibili di rifiuti speciali privi di copertura e maleodoranti (fanghi costituenti scarti di produzione aziendale, sebbene l’ azienda fosse stata destinataria, fin dall’aprile 2016, di specifiche prescrizioni per l’installazione di un impianto di deodorizzazione).
L’imprenditore monopolitano, secondo gli inquirenti, aveva peraltro eseguito, sul piazzale antistante l’opificio, lavori edilizi abusivi, essendo stata oggetto di annullamento da parte dell’Ufficio Tecnico del Comune di Monopoli la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (c.d. SCIA) per carenza dei requisiti e falsità nelle attestazioni da parte del tecnico di fiducia.
La struttura era dotata di un impianto di trattamento delle acque non certificato e non collaudato, il cui uso ha gravemente compromesso il sottosuolo e la falda sottostante per l’accertata presenza di fango e percolato. Incompleto e non certificato risultava anche l’impianto antincendio.
Nei mesi precedenti numerose erano state le segnalazioni e denunce da parte dei cittadini di Monopoli per le emissioni maleodoranti nell’atmosfera.
E’ stato infatti accertato che sia per la modifica arbitraria della collocazione di uno dei camini, sia per l’imperfetta tenuta dei pannelli laterali superiori del capannone, divelti in più parti, l’impianto diffondeva nell’atmosfera miasmi di plastica combusta percettibili anche a notevole distanza.
La collocazione all’esterno della fase di triturazione del materiale plastico comportava, inoltre, la diretta dispersione nell’aria di micro/mini particelle plastiche originate dai rifiuti speciali.
Un importante contributo all’attività investigativa l’ha data l’Arpa Puglia.
Basterà questo ha risolvere i problemi dell’inquinamento a Monopoli? Oppure questo deve rappresentare solo un primo passo verso l’individuazione di ulteriori responsabili?
QUESTO L’ESPOSTO PRESENTATO IL 31 OTTOBRE ALLA PROCURA.
RACCOMANDATA A MANO
ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI BARI
Tramite NUCLEO OPERATIVO POLIZIA AMBIENTALE C/O GUARDIA COSTIERA BARI
Oggetto: Inquinamento ambientale da gas maleodoranti e nocivi nel Comune di Monopoli.
I sottoscritti ( 10 cittadini di Monopoli)
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ESPONGONO QUANTO SEGUE
Nel Comune di Monopoli (Bari) da diversi anni si verificano forme di inquinamento ambientale, dovute alla emissione di gas maleodoranti provenienti dalla zona industriale Nord;
In particolare nei giorni 19 e 20 settembre e per diversi giorni del mese di ottobre, specie di notte e in concomitanza della presenza di venti provenienti da Nord Ovest, sono stati avvertiti in città, in modo insistente e insopportabile, cattivi odori che provocano irritazione e difficoltà respiratorie;
Il monitoraggio delle condizioni di salute degli abitanti ha evidenziato negli ultimi tempi una forte accentuazione dei casi di malattie da cancro nel Distretto Sanitario di Monopoli come si evince nella relazione presentata dall’Associazione Amopuglia Onlus con sede in Bari( Associazione di assistenza ai malati di cancro) in occasione della festa del decennale della sua fondazione tenuta a Monopoli presso il Teatro Radar il 14 ottobre 2019:
Malati assistiti : 582 (anno 2017) 680 (anno 2018) 734 ( previsioni anno 2019).
CONSIDERATO
Che non sono stati mai eseguiti adeguati e puntuali controlli da parte delle autorità competenti;
Che negli ultimi mesi l’insorgenza di fenomeni olfattivi nocivi e molesti è stata particolarmente frequente, come può evincersi dalle ripetute e diffuse proteste e lamentele di centinaia di cittadini, che si sono costituiti in comitati cittadini e hanno proceduto alla raccolta di migliaia di firme (qui allegate) per sollecitare le autorità costituite a svolgere ogni opportuna e adeguata attività di controllo;
Che la diffusione dei denunciati fenomeni può imputarsi alla presenza di impianti industriali nella zona nord della città, che svolgono attività anche nocive e pericolose,come si evince anche da diversi comunicati e dichiarazioni alla stampa fatte nel mese di ottobre 2019 dal sindaco Angelo Annese e dal dirigente comunale all’Ecologia dott. Antonello Antonicelli;
Che la diffusione delle molestie olfattive può conseguire la violazione di norme e leggi preposte alla tutela della sicurezza e della salute pubblica, per il cui accertamento si richiede una adeguata attività investigativa da parte delle autorità competenti;
Per tutto quanto sovra esposto e motivato, i sottoscritti, così come identificati nelle carte d’identità allegate;
CHIEDONO
Che la Procura della Repubblica voglia disporre gli opportuni accertamenti in ordine ai fatti così esposti in narrativa, valutando gli eventuali profili di illiceità penale degli stessi e,nel caso, individuare i possibili soggetti responsabili al fine di procedere nei loro confronti.
Con il presente esposto si intende inoltre formulare denuncia-querela, sempre in relazione ai fatti sopra descritti, nell’ipotesi in cui dagli accertamenti svolti dalle Autorità competenti dovessero emergere fattispecie di reato per i quali la legge richiede la procedibilità a querela di parte.
Al fine di sentire le persone informate sui fatti si indicano:
CHE RICHIEDONO
di essere avvisati ai sensi dell’art. 406 CPP, nel caso in cui il Pubblico Ministero avanzi formale richiesta di proroga delle indagini preliminari;
di essere avvisati anche nel caso in cui, ai sensi dell’art. 408 CPP, il Pubblico Ministero presenti richiesta di archiviazione se la notizia di reato dovesse rivelarsi infondata.
Con osservanza.
Monopoli, 31 Ottobre 2019
Firmato da 10 cittadini di Monopoli con allegate 2623 firme contro la Puzza a Monopoli.