Porto Marzano una vicenda dalle radici lontane
Tutto iniziò nel pomeriggio di sabato 5 ottobre 2013, quando i bagnanti che abitualmente frequentavano la piccola caletta segnalarono, allarmati, che nelle adiacenze della spiaggia avevano avuto inizio degli strani lavori. E quanto si evince da un post scritto, all’epoca dei fatti, sul profilo fb deò Comitato Costa Libera, allora presieduto da Giuseppe Selicato, relativamente alla spiaggia di Porto Marzano, una delle tante calette della nostra costa. Ma cosa stava succedendo a quella spiaggia pubblica a cui i monopolitani erano tanto legati? Sul porto i membri del Comitato trovarono un cartello con la scritta: “Recinzione e pulizia di terreno con recupero delle essenze vegetali autoctone”. In seguito, insieme al WWF Monopoli, furono acquisite presso l’Ufficio Tecnico comunale gli atti relativi ai lavori in oggetto, abbiamo modo di conoscere dettagliatamente la natura dei lavori in corso di realizzazione. Le ricerche al fine di comprendere cosa stesse accadendo portarono ad un’amara verità: su quel sito vi era il progetto di realizzazione di un bar, con annessa area di parcheggio a pagamento. Circolarono anche alcune dichiarazioni rilasciate dal nuovo proprietario, del tipo: “Nell’atto di vendita sono compresi la spiaggia e la scogliera”. Oppure: “Non essendo presente la fascia demaniale, ed essendo tutto di mia proprietà, se le autorità mi dicono che lì il demanio esiste, io farò entrare ‘liberamente’ la gente”.
Da accertamento condotto sul sito Informativo del Demanio Marittimo, si scoprì che, inspiegabilmente, nella zona di Porto Marzano la dividente demaniale (quella linea, avente natura giuridica, che individua il confine tra i beni di proprietà privata e i beni del demanio marittimo) si interrompeva lungo un tratto di costa di circa 450 metri. Tale circostanza (unico caso presente su tutta la costa monopolitana) rappresentava evidentemente un’anomalia, in quanto la dividente demaniale deve essere definita lungo tutta la costa dello Stato, senza soluzione di continuità. In conseguenza di questa anomalia, accadeva che alcune particelle catastali, di proprietà privata, arrivassero addirittura fino al mare. Di qui una richiesta inoltrata al Comune nella quale si chiedeva come si intendesse gestire l’anomalia, specialmente al fine di tutelare l’interesse pubblico, poiché tanti cittadini che da tempo immemorabile frequentavano quella caletta, non avrebbero potuto più farlo.
Non ricevendo riscontro ai quesiti posti, si ritenne di consultare in via preliminare e informale l’Agenzia del Demanio di Bari ed all’Ufficio Demanio della Capitaneria di Porto di Bari, ove vennero fornite informazioni sulle corrette procedure da intraprendere.
Il 2 dicembre 2013, quindi, inoltriamo agli Enti preposti una lettera, sottoscritta congiuntamente da Comitato Costa Libera, WWF Monopoli, Terra d’Egnazia, #Salvaciclisti-Monopoli, Comitato Marelibero e Movimento NaturalMENTE. In tale istanza veniva denunciata l’anomala assenza della fascia demaniale nella zona di Porto Marzano e venivano rappresentati i timori dei cittadini di vedersi negato il libero accesso alla spiaggetta e chiediamo di sanare l’anomalia al fine di garantire la piena fruibilità pubblica della sogliera e della spiaggetta.
Il 10 dicembre 2013 la risposta da parte dell’Ufficio Tecnico del Comune di Monopoli (lettera prot. n. 58058 datata 5 dicembre 2013, inviata per conoscenza anche agli altri Enti da noi interessati), in cui, da un lato si dichiara la non competenza dell’Amministrazione Comunale sulla questione, dall’altro si sottolinea che: “… Il Ministero dei Trasporti metterà in atto la procedura espropriativa prevista dal T.U. D.P.R. 327/01 e s.m.i. al termine della quale comunicherà l’avvenuta conclusione del procedimento all’Agenzia del Demanio che presenterà le relative volture catastali presso il competente Ufficio Provinciale dell’Agenzia del Territorio. La delimitazione del demanio marittimo di cui agli artt. 32 Cod. Nav. e 58 del relativo regolamento di esecuzione ha il fine di accertare i confini dei singoli beni dello stesso, la cui demanialità é riconosciuta ex lege, poiché rientranti tra quelli indicati nell’art. 28 Cod. Nav.. L’amministrazione marittima, valutata positivamente la necessità e l’opportunità di dare avvio al procedimento, inviterà poi le pubbliche amministrazioni ed i privati che possono avervi interesse, a presentare le deduzioni ed ad assistere alle relative operazioni” Le dichiarazioni del Comune di Monopoli, in sintesi, confermavano l’esistenza della procedura atta al ripristino della fascia demaniale.
E passato del tempo, è vero, ma i risultati di quell’azione sono arrivati. Ora la spiaggia è pubblica, come ha reso noto il prof. Stefano Carbonara, allegando anche un documento del 12 novembre scorso, ma bisognerà vegliare, perché come dice il consigliere Angelo Papio Il rischio concreto è che “torni dalla finestra della concessione demaniale” ciò “che è uscito dalla porta di una inedita privatizzazione”, ma questa è un’altra storia.
Si ringrazia Cosimo Miceli per la documentazione utile alla ricostruzione storica.