Domani tombe adornate con fiori destinati a distruzione
Un fiore per ogni defunto domani 21 aprile, a partire dalle ore 10,30, al cimitero di Bari che aprirà i battenti appositamente per consentire agli agricoltori di adornare urne e tombe con rose, garofani, statice, tulipani e gerbere. L’iniziativa è di Coldiretti Puglia per tenere alta l’attenzione delle istituzioni regionali e nazionali sulla forte crisi che ha colpito il settore florovivaistico in Puglia dove si stima un danno di 200 milioni di euro di fiori e piante fiorite in vaso appassiti e distrutti nei vivai.
«Piuttosto che buttarli abbiamo pensato di rendere un servizio alle famiglie che non possono andare a far visita ai defunti per la chiusura dei cimiteri e il blocco dei funerali. Domani a Terlizzi andranno al macero altri 10mila metri quadri di fiori, una situazione esplosiva in mancanza di interventi diretti delle istituzioni, con i mercati di Terlizzi, Taviano e Leverano ancora chiusi, nonostante il Governo abbia chiarito che è consentita la vendita di semi, piante fiorite, fiori e piante ornamentali. Si tratta di prodotti molto deperibili che se rimangono invenduti sono destinati alla distruzione», denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Il settore florovivaistico in Puglia con il distretto in provincia di Lecce di Taviano e Leverano che si estende anche ai comuni limitrofi di Alliste, Maglie, Melissano, Nardò, Porto Cesareo, Racale e Ugento e quello della provincia di Bari con al centro della produzione e degli scambi Terlizzi, Canosa, Bisceglie, Molfetta, Ruvo di Puglia e Giovinazzo, e altre realtà aziendali sparse nel resto della regione, registra il crollo degli ordini e il blocco totale dei mercati esteri ed internazionali con punte fino al 100%, con milioni di fiori e piante rimasti invenduti.
«Servono interventi urgenti per indennizzare le imprese florovivaistico per l’ingente danno diretto e ridare liquidità alle aziende – insiste il presidente Muraglia – attraverso la dichiarazione di stato di calamità, con una declaratoria specifica per il comparto florovivaistico, l’aumento del fondo rotativo che dispone al momento di una dotazione di 10 milioni di euro, del tutto insufficiente a dare sostegno alle imprese florovivaistiche, il sostegno in de minimis alle imprese e lo snellimento delle procedure per lo smaltimento del prodotto invenduto».