Genitori separati tra responsabilità e tutela della salute
L’ Assessorato ai Servizi sociali del Comune di Monopoli cattura le esigenze che vengono fuori dal momento che stiamo vivendo, precario non solo dal punto di vista economico ma, anche sociale e dei rapporti sociali; l’Assessorato in particolare, ha voluto accendere un riflettore su quanto possa essere difficile vivere questo periodo emergenziale per le famiglie, nella loro estrema variabilità e complessità ed in particolare per le famiglie divise, quindi per i genitori separati.
Tale tema, tanto delicato, è stato affrontato in un momento di confronto tra l’Assessore ai Servizi sociali del Comune di Monopoli Arch. Ilaria Morga e le esperte della Cooperativa sociale Itaca di Conversano, guardando la tematica da diversi punti di vista, sociale, giuridico e psicologico ed emotivo.
Alla luce di casi in esame sempre più numerosi e caratterizzati da profonda solitudine, con gravi conseguenze, in particolare per i bambini, appare necessario dunque non abbandonare l’idea di famiglia e provare a trovare nuove strade di comunicazione, per vivere con maggiore consapevolezza i momenti bui.
E’ emerso come il conflitto coniugale in alcuni casi si amplifichi per mancanza di dialogo e supporto.
Per questo è apparso necessario comunicare alla cittadinanza che i Servizi e gli interventi attivi, per rispondere a questi bisogni sono molteplici: mediazione familiare, spazi neutri, consulenze e supporto alla genitorialità, realizzati in questo momento anche grazie all’ausilio dei mezzi informatici.
“Non sempre gli strumenti informatici possono compensare la mancanza di un abbraccio, il calore di una carezza e la spontaneità di un gioco complice…ce ne rendiamo conto, ma in questo momento la responsabilità di un genitore passa anche attraverso questo grande sacrificio di tutela dei bambini.”
Per accedere a tali servizi è possibile chiamare il numero 3298406890 oppure a rivolgersi al Servizio sociale comunale.
Rispetto agli aspetti giuridici, l’Avvocato Campanella ha chiarito che se in un primo momento è sembrato più opportuno e semplice riconoscere la prevalenza del diritto alla salute di ogni singolo individuo, quindi dei minori convolti nelle vicende familiari, sicché gli indirizzi giurisprudenziali hanno stabilito con alcune sentenze la momentanea sospensione degli incontri tra genitore non collocatario e minore e la loro sostituzione con incontri “virtuali”, in seguito si è sentito il bisogno di ridimensionare la prevalenza del diritto alla salute ponendo lo sguardo ai bisogni emotivi e psicofisici dei minori convolti e quindi garantire la possibilità di passare del tempo con il genitore non collocatario.
Gli aspetti emotivi quindi appaiono cruciali in questo dibattito. Come chiarisce la Dott.ssa Santoro infatti, il concetto di co genitorialità dovrebbe essere la norma per tutte le coppie di genitori, separate e non. Il buon senso è il necessario metro di misura per l’esercizio di una responsabilità genitoriale e invece, molto spesso si assiste ad un vuoto colmato da interpretazioni di legge, che danno ragione all’uno o all’altro genitore, perdendo di vista l’interesse prevalente, quello di tutela delle bambine e dei bambini. I minori, vittime del conflitto imparano a sopravvivere come possono e si organizzano emotivamente, in base agli input ricevuti.
Bisognerebbe sempre chiedersi; come mi sentirei al suo posto? Questa è la domanda delle relazioni significative, anche di quella tra un genitore e un figlio.
I figli sono nostri ma anche del mondo e il mondo sarà migliore in maniera direttamente proporzionale a come gli sarà mostrato.