Psr, sbagliati i calcoli della Regione: bloccati 500 milioni.
“Sbagliati i calcoli”. Le graduatorie della misura 4.1a del Programma di sviluppo rurale della Puglia sono nulle. Lo riporta il sito della Gazzetta del Mezzogiorno in un articolo a firma di Massimiliano Scagliarini.
Lo ha stabilito il Tar di Bari con una sentenza che, di fatto, annulla anche le altre due misure «strutturali» del Psr, bloccando quasi 500 degli 1,6 miliardi di euro destinati al supporto dell’agricoltura. Secondo i giudici (Terza sezione, presidente Ciliberti, estensore Serlenga), la Regione non ha effettuato correttamente il ricalcolo delle graduatorie della misura 4.1a (che finanzia gli investimenti destinati ad aumentare la redditività delle aziende agricole), disposto dopo l’accoglimento dei ricorsi cautelari: il risultato – secondo la sentenza – di aver escluso ingiustamente dal ricalcolo chi non era stato ammesso in prima battuta. Il meccanismo censurato dal Tar è identico a quello che riguarda le altre due misure relative ai contributi diretti agli agricoltori, su cui le sentenze sono attese a breve. «L’Amministrazione regionale – è scritto nella sentenza – avrebbe, quindi, snaturato il senso del dettato cautelare e dato corso ad un’istruttoria soltanto parziale, peraltro in assenza di criteri e parametri oggettivi, ai quali ancorare l’espletamento di tale attività». Delle 2mila domande iniziali presentate al bando, il numero si è ridotto a 652.
“GRAVI RITARDI”
Confagricoltura: gravi ritardi della Regione – «Sul Psr e i tavoli tecnici la Regione sta accumulando ritardi preoccupanti». Lo afferma il presidente di Confagricoltura Puglia, Luca Lazzàro, in una nota diffusa dopo il Consiglio Direttivo regionale dedicato alla gestione dell’emergenza Covid. «L’assenza di risposte da parte della Regione Puglia sul Psr sarebbe grave in tempi normali – sottolinea – oggi in clima di emergenza coronavirus è un ritardo da considerarsi gravissimo».