L’assessore Borraccino: “200mila euro del DUC vanno a tutti i commercianti”
Da novembre 2019 il Comune dispone di un finanziamento di 200mila euro che la Regione Puglia ha riconosciuto a ciascuno dei 62 DUC (Distretti urbani del commercio) pugliesi per offrire servizi ed incentivi ai commercianti. A Conversano, l’amministrazione Loiacono, assessore ai settori produttivi Gianluigi Rotunno di Leu, ha pensato di destinare queste somme al solo centro storico (indicata come area-bersaglio del progetto DUC) e ai suoi commercianti. Ieri, con una delibera, la Regione Puglia ha imposto al Comune di Conversano di estendere i benefìci a tutti gli operatori di Conversano. Il provvedimento ovviamente riguarda anche altri Comuni nelle analoghe condizioni di quello di Conversano.
IL DUC NASCE NEL 2017 CON LOVASCIO
Il DUC che a Conversano nasce nel 2017 con l’amministrazione-Lovascio di centrodestra, vede la partecipazione Confesercenti, Confcommercio, Regione e Comune come soci promotori e tanti operatori che versando una quota di 500 euro, vi fanno parte.
LA DICHIARAZIONE DELL’ASSESSORE REGIONALE BORRACCINO
“I Distretti Urbani del Commercio possono rappresentare uno strumento di fondamentale importanza, nella fase di progressiva ripresa delle attività economiche a seguito del lockdown dovuto all’emergenza sanitaria, al fine di supportare il commercio di prossimità e attuare politiche organiche di sostegno alle piccole imprese e alle comunità locali. – così l’assessore allo Sviluppo Economico Mino Borraccino.
Per questo, promossa dall’Assessorato allo Sviluppo Economico su proposta della Sezione Commercio, la Giunta regionale, raccogliendo le sollecitazioni giunte in tal senso dalle Organizzazioni di categoria del commercio e dagli Enti locali, ha deliberato di riconoscere a questi strumenti maggiore flessibilità in modo da consentire che tutti gli interventi previsti nell’ambito dei Distretti Urbani possano essere estesi anche agli esercizi di vicinato che si trovano al di fuori del perimetro del DUC, arrivando a coinvolgere, quindi, tutto il territorio comunale. Sotto altro profilo si è consentito di rimodulare il piano spese presentato in sede di candidatura, puntando alla riapertura degli esercizi di vicinato anche attraverso un contributo “una tantum”, a fondo perduto, per le attività commerciali, commisurato alla dimensione del locale commerciale/artigianale (iniziativa “alziamo le serrande”). Si potrà procedere anche con un bando per l’assegnazione di risorse destinate alla messa in sicurezza/adeguamento dei locali ai protocolli sanitari (sanificazione, installazione di separatori in plexiglass, realizzazione di corsie per il distanziamento sociale, ecc.) o per servizi innovativi finalizzati ad una più efficace gestione dei servizi a domicilio o “take away”. I DUC, ricordo, nascono dalla constatazione preliminare che il commercio rappresenta non solo un settore economico rilevante, ma anche un elemento di integrazione e coesione sociale, di sviluppo e salvaguardia del territorio e di contrasto alla marginalizzazione. Per il raggiungimento degli obiettivi di potenziamento del commercio di prossimità, in una logica di condivisione e cooperazione tra tutti i soggetti coinvolti, sono stati emanati dalla Regione Puglia, nel 2017 e nel 2018, due distinti bandi.
A tutt’oggi ben 62 Distretti Urbani, in forma singola o associata, hanno presentato istanza di partecipazione al primo bando, coinvolgendo complessivamente 97 comuni pugliesi con un finanziamento complessivo di circa 4 milioni di euro, mentre sul secondo bando, dedicato ai Comuni che abbiano già avviato le politiche dei distretti e siano pronti a portare avanti anche le più complesse fasi successive, hanno presentato istanza e ricevuto l’ammissibilità 46 Comuni pugliesi, con una concessione provvisoria di risorse pari, complessivamente, a 8,5 milioni di euro.
Il Governo regionale, quindi, con la delibera approvata, dimostra di voler investire ancora, in termini di fiducia, sui DUC come elementi in grado di sostenere soprattutto il commercio di vicinato e di prossimità in vista della riapertura delle attività, dopo il periodo di chiusura totale imposto dal diffondersi dell’epidemia sul territorio.”