Giornata contro l’omofobia ricordando l’Omocausto
“La ricorrenza del 17 maggio è stata scelta, in ambito internazionale, per promuovere il contrasto alle discriminazioni, la lotta ai pregiudizi e la promozione della conoscenza riguardo a tutti quei fenomeni che, per mezzo dell’omofobia, della transfobia e della bifobia, perpetrano continue violazioni della dignità umana. Lo afferma in una nota il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia la Farnesina riafferma l’impegno dell’Italia sul piano internazionale a sostegno della lotta contro ogni forma di intolleranza e di discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere. Si tratta di una delle priorità dell’attuale mandato dell’Italia in Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite (2019-2021). L’Italia è infatti parte del Global Equality Fund (GEF), fondo internazionale istituito nel 2011 su iniziativa statunitense per finanziare progetti volti a tutelare e promuovere i diritti delle persone Lgbti. In questo particolare momento, il pregiudizio ancora diffuso in molte realtà nei confronti delle persone Lgbti si somma alle misure di contenimento volte a contrastare la diffusione del COVID-19, alimentando stereotipi negativi e prestando il fianco all’amplificarsi di violenze e abusi, anche nella forma di restrizioni all’accesso ai servizi sanitari e sociali, mettendo a repentaglio lo stesso diritto alla vita.
In occasione di questa giornata vogliamo fare un salto indietro nella storia per ricordare vittime che non tutti conoscono e stiamo parlando dell’omocausto”, termine con il quale si intende la persecuzione e l’uccisione da parte del nazismo di migliaia di uomini e donne omosessuali, ritenuti un pericolo per la società e per la “purezza della razza”. Già nel 1928 il Partito nazista dichiara ufficialmente gli omosessuali propri nemici in quanto intaccano la “sana mascolinità” della razza ariana.. Il 1933, anno dell’ascesa di Hitler al potere, segna l’inizio della distruzione del movimento di omosessuali che si è formato in Germania: viene creato uuno speciale reparto della Gestapo che si occupa del “problema” degli omosessuali e che inizia a stilare quelle che vengono chiamate le “liste rosa”. Successivamente iniziano le deportazioni verso i campi di concentramento dove vengono contrassegnati con i triangoli rosa. In Italia gli omossessuali sono sottoposti a tre tipi di provvedimento: la diffida, una sorta di avvertimento pubblico ad abbandonare il loro comportamento “criminoso”, l’ammonizione, una sorta di arresto domiciliare di due anni, e soprattutto il confino (Notizie a cura del Treno della Memoria).
Cosimo Lamanna