Riapre martedì 19 maggio l’aeroporto di Bari con un volo da Sofia
Riprenderà domani l’attività internazionale dell’aeroporto di Bari-Palese dopo lo stop dell’operatività a causa dell’emergenza Covid-19. Alle ore 15.35 – informa un nota di Aeroporti di Puglia – atterrerà il volo proveniente da Sofia della compagnia WizzAir. Il velivolo ripartirà alle 16.10.
In questi mesi lo scalo di Bari ha visto l’azzeramento quasi totale dei voli (ad oggi è operativo solo il volo Alitalia da e per Roma-Fiumicino), anche se è sempre stato operativo per i voli umanitari.
L’aeroporto di Brindisi invece resta chiuso. Lo comunica Aeroporti di Puglia (AdP), precisando che lo stabilisce «il decreto n.207 del 17 maggio 2020 emanato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministero della Salute, con il quale, a seguito dell’emergenza Covid-19, si proroga lo stop temporaneo dell’operatività di gran parte degli aeroporti italiani, tra i quali anche quello del Salento».
Così, Brindisi non è compreso nell’elenco degli aeroporti riaperti previsto dal decreto a firma dei ministri Paola De Micheli e Roberto Speranza, che Adp cita: «L’operatività dei servizi – si legge – è limitata agli aeroporti di Ancona, Bari, Bergamo-Orio al Serio, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze-Peretola, Genova, Lamezia Terme, Lampedusa, Milano Malpensa, Napoli Capodichino, Olbia, Palermo, Pantelleria, Pescara, Pisa, Roma Ciampino, Roma Fiumicino, Torino e Venezia Tessera».
LA REPLICA DI D’ATTIS – Il deputato brindisino Mauro D’Attis (Forza Italia) parla di «ritardi gravissimi» per l’aeroporto del Salento e lancia un appello affinché anche altri parlamentari e consiglieri regionali presentino «richiesta di spiegazioni immediate», mettendo «da parte le divisioni” politiche «nell’interesse dell’intero Salento».
«Anche i vettori – spiega in una nota – cominciano a prendere le distanze (anche indirettamente) dallo scalo brindisino. Easy Jet, ad esempio, ha confermato la cancellazione dei voli per Milano Malpensa”: è un «fatto grave».
«Occorre che la politica metta da parte le divisioni – aggiunge – e promuova iniziative efficaci per conoscere dalla Regione (maggiore azionista di Aeroporti di Puglia) lo stato dei lavori per mettere in sicurezza lo scalo brindisino, adeguandolo a tutte le prescrizioni adottate per la ripresa del traffico aereo a livello nazionale. E’ evidente che fino alla conclusione di tali lavori ben difficilmente Governo ed Enac potranno dare il via libera alla riapertura dell’aeroporto ed al ripristino dei collegamenti».
«Ho letto che l’argomento dell’aeroporto del Salento è comparso anche sull’agenda di qualche altro parlamentare – rileva D’Attis -. Si tratta della stessa denuncia oggetto, da tempo, di una mia interrogazione parlamentare per la quale sono ancora in attesa di risposta da parte del Ministro competente». “Mi auguro, pertanto, che anche altri parlamentari e consiglieri regionali facciano la loro parte», conclude.
IL COMMENTO DI CAROPPO (LEGA) SUL TURISMO – «Mentre le Regioni e i Paesi di tutta Europa si sono già attivati e si stanno attivando proprio in queste ore per costruire corridoi turistici, la Regione Puglia dichiara di voler puntare tutto sul ‘turismo di prossimità’, regionale o interregionale, rinunciando al turismo internazionale. La Puglia ha deciso di suicidarsi e trascinare nel baratro gli imprenditori e i dipendenti del comparto?» Così l’europarlamentare leghista Andrea Caroppo commenta la strategia regionale per il turismo nella Fase 2 illustrata dall’assessore regionale, Loredana Capone.
«Confidavo che, come fatto ad esempio dalla Isole Baleari in Spagna – prosegue Caroppo – in queste ore la Puglia annunciasse l’avvio dei suoi corridoi turistici con le aree geografiche europee a basso tasso di contagio, come mi ero permesso di suggerire in questi giorni. Invece nulla. Anzi, peggio, la Regione ha completamente dimenticato il tema e dichiara di voler rinunciare agli stranieri. Senza turismo internazionale, però, la Puglia muore. Per questo invito immediatamente la Regione ad attivarsi – sollecita Caroppo – cominciando, ad esempio, col dare un senso alle sedi e rappresentanze istituzionali all’estero, a partire dall’ufficio di Bruxelles, da anni completamente abbandonato a se stesso».