Conversano, Giampietro, Usca e positivi in famiglia
L’avvio delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale ( USCA) da parte della Regione e l’alta contagiosità, ormai assodata, dei Covid-positivi asintomatici e/o paucisintomatici , mi costringe a tornare sull’argomento dell’ isolamento “in famiglia” dei contagiati.
Nelle mie precedenti note , vedi tra queste quella dell’1 maggio u.s., ho sostenuto la tesi , la stessa dell’OMS e che ora ribadisco, di come sia pericoloso e fuori da ogni regola scientifica medica, mantenere i cosiddetti “portatori sani “ in famiglia.
In tal modo , ripeto, non si garantisce il contenimento del contagio, ma si accolla , indebitamente, alla famiglia , RISCHIO E RESPONSABILITA’ di propagazione del contagio.
E’ notizia recentissima la realizzazione al “S. Camillo “ di Monopoli di una postazione USCA, cioè a dire una zona riservata e isolata che il Personale sanitario di queste Unità può utilizzare come spogliatoi e uffici per la raccolta dati. In sintesi, le USCA si recherebbero a visitare i Covid-positivi nelle proprie abitazioni , sparse in tutto il Territorio dei DSS 12 e 14, e , a fine turno di servizio, si sterilizzerebbero nella sede suddetta del S. Camillo.
Perchè mai continuare con scelte così tortuose, quando il PTA “F. Jaia “ di Conversano, sede del DSS-12 può offrire la soluzione migliore e adeguata in termini di organizzazione e sicurezza operativa ?
Infatti, i 30 posti-letto che da tempo vado proponendo per il PTA di Conversano, utilizzabili temporaneamente per i Covid-positivi asintomatici e/o paucisintomatici, garantirebbero i seguenti vantaggi :
– i “pazienti” sarebbero ospitati in un’unica struttura logistica, particolarmente idonea allo scopo, che potrebbe essere utile anche ad altri DSS privi di strutture sanitarie recettive;
– le USCA fruirebbero di un’ampia area spogliatoi-uffici , isolata e con accesso separato, ma nello stesso stabile dei “degenti” ;
– i controlli sanitari verrebbero effettuati senza spostamenti nel territorio , con evidente risparmio di Personale, tempo e risorse economiche;
– i pazienti abbisognevoli di indagini di laboratorio e/o strumentali non dovrebbero essere trasportati altrove dal Servizio 118, perchè già tutto disponibile sul posto ( anche TAC e RMN ) ; tutto questo con notevole ulteriore risparmio economico;
– i Dispositivi di Protezione individuali verrebbero utilizzati meglio, e si eviterebbero molteplici ricambi e complicate pratiche di sterilizzazione , come avverrebbe , invece, nel passaggio da un ambiente familiare all’altro ;
– si eviterebbe l’acquisto di automezzi per le USCA, in quanto ognuno si recherebbe con i propri mezzi nella sede unica di lavoro ;
– verrebbe ridotto notevolmente il numero delle USCA , considerando anche le difficoltà per costituirle , vista la scarsa adesione dei Medici di Continuità Assistenziale ;
– i soggetti “portatori sani” , ma pur sempre altamente contagiosi, sarebbero più sereni, sapendo di non costituire più pericolo per i propri congiunti , e questi ultimi si sentirebbero davvero garantiti da un contagio tutt’altro che ipotetico ;
Spero che , a questo punto, tutti i Medici ed Operatori Sanitari del Territorio sostengano la mia iniziativa, perchè corretta sia sul piano scientifico che economico ed orientata unicamente al miglior utilizzo delle risorse pubbliche a tutela della salute e dell’economia.
Sono certo che il silenzio di molti Operatori della Sanità su queste incomprensibili scelte operative regionali e locali sia dovuto alla convinzione che la Politica possa operare indisturbata , anche secondo logiche prive di fondamento scientifico.
Un atteggiamento fatalistico , questo, che può arrecare soltanto danni !
Bisogna, invece, essere consapevoli delle proprie competenze e fornire agli Amministratori della Cosa Pubblica idee e proposte operative , fondate su inconfutabili principi medico-specifici, adeguate ai bisogni di tutti i cittadini .
Soltanto così si possono impedire azioni non adeguate e, in ogni caso, dannose !
Il fatalismo dei Sanitari , e la conseguente inerzia, qualunque ne sia la causa, costituirebbe per i Politici la giustificazione di ogni loro scelta, e per gli Operatori Sanitari una grave rinuncia al diritto di partecipare attivamente ad ogni progettualità relativa al settore di competenza.
Alla luce di quanto esposto , invito le Istituzioni in indirizzo a rivedere il piano organizzativo adottato, accogliendo la proposta da me presentata che, nel tutelare le famiglie da indebiti Rischi e Responsabilità, garantisce la migliore forma di contenimento del contagio , senza doversi affidare a previsioni ottimistiche su base pseudoscientifica.
Con spirito di collaborazione, saluto cordialmente
dott. Luigi Giampietro