Conversano, la Coldiretti chiede di azzerare la Tari
Tassa rifiuti a Conversano: gli agricoltori alzano la voce. Dopo l’aumento della Tari (dai circa 5milioni del 2019 ai circa 5milioni e 500mila del 2020) da parte dell’amministrazione comunale di Conversano, protesta la Coldiretti e Terranostra Puglia (associazione agrituristica e ambientale) che in una nota ufficiale hanno chiesto al Comune di Conversano e ad altri Comuni che avessero aumentato la tarriffa, di “azzerare o prorogare il pagamento della Tari per le aziende agricole e soprattutto per gli agriturismi che sono stati chiusi per effetto del lungo lockdown è rivolto da Coldiretti Puglia e Terranostra Puglia. In una lettera hanno chiesto al commissario prefettizio di azzerare la Tari aumentata dall’amministrazione Loiacono il 14 aprile scorso: «Proponiamo di deliberare, relativamente alla TARI 2020 ed in aderenza alle indicazioni contenute nella nota dell’IFEL, la Fondazione di ANCI, misure adeguate in favore delle imprese agricole e quelle esercenti attività agrituristica che hanno subìto, in conseguenza della crisi epidemiologica e dei provvedimenti atti a contenerla, un azzeramento della domanda e delle presenze, peraltro con una evidente diminuzione della relativa produzione di rifiuti».
«L’attuale situazione di incertezza in ordine alla ripresa delle attività e del turismo – ha detto il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia – non consente infatti a tali imprese di riprogrammare gli impegni e di far fronte agli obblighi di natura tributaria, rischiando di comprometterne la tenuta economico-finanziaria. Per superare la crisi occorrono misure finanziarie in grado di sostenere la capacità economica e produttiva delle nostre Imprese. L’agricoltura è storicamente il settore a maggiore resilienza, ma occorre dare una mano per affrontare la tempesta, attraverso interventi pubblici che consentano alle imprese di ripartire». (NELLA FOTO A SINISTRA SAVINO MURAGLIA PRESIDENTE COLDIRETTI PUGLIA, A DESTRA IL SOTTOSEGRETARIO PERLE POLITICHE AGRICOLE GIUSEPPE L’ABBATE)