Ruba un’autovettura e chiede il riscatto. Arrestato
C.G., classe ’76, andriese, ha prima rubato la vettura di un agricoltore di Bisceglie e, poi, contattato quest’ultimo, chiedendo una somma di denaro per riaverla indietro.
“Cavallo di ritorno” è gergalmente definito questo fenomeno criminale ma, questa volta, il responsabile è stato arrestato grazie alla collaborazione fornita dalla parte offesa ai Carabinieri della Tenenza di Bisceglie. L’agricoltore infatti si era rivolto ai militari per denunciare i fatti e subito dopo erano cominciate le indagini finalizzate ad individuare il soggetto che stava tentando di estorcere inizialmente 1.500 euro al legittimo proprietario, con la promessa di restituire a quest’ultimo la sua autovettura Ford Fusion ed annesso carrello agricolo, sottrattigli la notte precedente. La contrattazione tra estortore e vittima, alfine, si era attestata sulla pretesa, da parte del primo, nella somma di 1.200 euro.
Sotto la direzione della Procura della Repubblica di Trani veniva, quindi, organizzato un articolato servizio di osservazione, controllo e pedinamento nell’area ove l’arrestato aveva chiesto di incontrare il denunciante.
Proprio nelle campagne, al confine di territorio dei comuni di Andria, Bisceglie e Trani, è avvenuto l’incontro a cui l’agricoltore è stato accompagnato da militari in abiti borghesi. Proveniente da un uliveto è giunto C.G. che, una volta ricevuta la busta contenente il denaro, è stato bloccato dai Carabinieri, ai quali ha cercato invano di opporre resistenza. Nelle fasi dell’intervento, un complice di C.G. è riuscito a darsi alla fuga, nelle campagne circostanti, approfittando del fatto di essere rimasto a debita distanza, in posizione defilata. La Ford Fusion veniva rinvenuta integra, dopo alcune ore di ricerche, abbandonata in un fondo agricolo, a poca distanza dal luogo dell’arresto di C.G..
Quest’ultimo veniva tradotto presso la casa circondariale di Trani da dove si è tenuta l’udienza di convalida e ove lo steso è ancora ristretto. Le indagini proseguono finalizzate alla identificazione del complice dell’arrestato. L’auto è stata quindi restituita al legittimo proprietario.