Monopoli, 156 “figli del Covid” nati tutti al San Giacomo
Il «San Giacomo» non si è mai fermato: 156 nascite, 887 ricoveri e 347 interventi chirurgici durante l’emergenza. E dall’8 giugno la ripartenza in tutti i settori, con 207 nuovi ricoveri e 96 operazioni eseguite tra programmate e urgenze. Riavviate le attività ambulatoriali: entro ottobre il richiamo di circa 3mila prestazioni sospese.
Sono queste le cifre del nosocomio monopolitano, dalla fase uno alla fase tre, rese note dall’Asl.
Dall’8 giugno l’Ospedale di Monopoli è tornato a regime. Il «San Giacomo, in realtà, non si è mai completamente fermato, giacchè «urgenze e prestazioni non differibili sono state sempre garantite durante la fase emergenziale e con numeri importanti», cioè «887 ricoveri e 347 interventi in urgenza tra marzo e l’inizio di giugno. Ora però – si legge in una nota dell’Azienda sanitaria – sono ripresi anche i ricoveri programmati, gli interventi in elezione (facendo salire a 1.094 i ricoveri complessivi e a 443 le operazioni chirurgiche) e tutte le attività ambulatoriali, visite ed esami, nonché i servizi di supporto, compreso un piano di richiamo delle prestazioni sospese in lockdown».
Infatti la pandemia ha fatto slittare circa 3.130 prenotazioni per prestazioni differibili e programmate che, «entro ottobre – fanno sapere dalla Asl -, saranno tutte richiamate ed eseguite. In linea, quindi, con l’obiettivo tracciato dalla direzione generale, cioè rimettere il sistema in equilibrio, recuperando il terreno perduto e insieme assicurando una sanità pubblica a prova di Covid».
In ogni caso nel nosocomio devono essere rispettate le regole anti contagio: «Gli utenti – spiega il direttore medico Vincenzo Fortunato – appena entrano nel “San Giacomo” hanno un immediato impatto con le nuove disposizioni». Cioè «ingresso unico, controlli preventivi e percorsi distinti e ben segnalati per la mobilità interna verso i reparti. L’Ospedale è oggi il luogo più sicuro in cui entrare, a maggior ragione in una fase in cui la sicurezza e la prevenzione rappresentano precondizioni per essere preparati a ogni possibile evenienza. È perciò fondamentale – aggiunge Fortunato – sensibilizzare le persone».
Alcune procedure sono state sperimentate già in fase di emergenza, come l’Area per il triage respiratorio in Pronto soccorso, l’area Covid medica e quella chirurgica raggiungibili con ascensore dedicato, sala operatoria (con sala parto) per casi Covid-19 sospetti o confermati e intrasportabili, oltre all’ingresso separato tra dipendenti e utenti. L’ingresso in ospedale prevede la rilevazione della temperatura corporea e l’obbligo di indossare la mascherina ed è consentito solo a chi ha appuntamento. Sono già tornate in piena attività le unità operative di Rianimazione, Cardiologia, Chirurgia, Medicina interna, Neurologia e Pediatria, che hanno comunque sempre assicurato l’emergenza. In particolare, Ostetricia registra 156 nuovi nati nel periodo marzo-giugno.