Lovascio: “Abbiamo lasciato 12 milioni per opere rimaste nel cassetto”
Entra nel vivo la campagna elettorale a Conversano. Nella Città d’arte, com’è noto, si tornerà al voto dopo la caduta dell’amministrazione di sinistra, naufragata dopo appena 22 mesi. Questi sono giorni di intensa attività per i partiti impegnati a definire le coalizioni e a ufficializzare le candidature. A settembre si riproporrà all’elettorato l’ex sindaco di centrodestra Giuseppe Lovascio, avvocato di 57 anni, primo cittadino dal 2008 al 2017 quando lasciò per accettare la candidatura in Parlamento, poi non arrivata. In una intervista a Canale 7, l’avvocato ha spiegato le ragioni della ricandidatura sua e di tutti i movimenti civici che lo sostenevano e continuano a sostenerlo, formati da giovani, professionisti, donne, figure nuove che si propongono per un ricambio della classe dirigente cittadina. Lovascio ha confermato, da liberale e moderato qual è, la sua adesione al centrodestra e, rispondendo ad una domanda del giornalista Domenico Di Carlo, ha riferito una notizia che fa sobbalzare i cittadini: “La nostra amministrazione ha lasciato in dotazione all’amministrazione succedutaci un patrimonio di 12 milioni di euro in opere da cantierizzare. Spiace constatare che ben poco di quella dotazione sia stato utilizzato.Tutto questo va a scapito della città”. Un argomento, questo, che fa riflettere non poco sull’azione della sinistra di Loiacono che, per principio e impegno programmatico, non intendeva proseguire le opere lasciate in eredità dal sindaco di centrodestra Lovascio. Questo atteggiamento ha comportato anche la restituzione e la perdita di finanziamenti come quello per Largo Falconieri, altri per il Castello, i contenitori culturali e sportivi, per strutture sociali. Su quanto accaduto, si renderà necessaria una operazione verità che porti alla luce comportamenti che, se confermati, non sarebbero in linea con lo sbandierato perseguimento del bene comune da parte della sinistra mandata a casa il 20 maggio.