Nota del Movimento Alleanza per Mola

Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa, datata 17/07/2020, del Movimento “Alleanza per Mola” a seguito dei fatti accaduti nel Consiglio Comunale del 16 Luglio 2020.

Una bella introduzione sulla libertà di espressione, di parola, sarebbe perfetta per introdurre la presente nota e utile per ripassare alcuni diritti sanciti dalla Costituzione scritta più di 70 anni fa, ma farlo riteniamo sia offensivo nei confronti dei nostri interlocutori. Preferiamo quindi passare al racconto di quanto avvenuto.
Nel tardo pomeriggio di ieri si è tenuto il Consiglio Comunale in cui si discuteva circa l’incompatibilità di un consigliere comunale. I nostri due consiglieri hanno preso la parola per esprimere la propria opinione. La consigliera Elisabetta Sciannameo pur se interrotta inspiegabilmente dal Presidente del Consiglio, è riuscita a concludere con fatica e caparbietà il suo intervento. Il consigliere Giovanni Gallo invece, dopo le primissime parole è stato bruscamente interrotto dallo stesso Presidente, con la richiesta del rispetto del regolamento su di un intervento, per assurdo, ancora non esplicitato.
Nel video della diretta del Consiglio Comunale, caricato sulla pagina YouTube del Comune di Mola di Bari, è possibile visionare quanto accaduto e valutare il tutto in maniera oggettiva e libera. – Link: https://youtu.be/LEU9l3ehc_A
Riteniamo però necessario esprimere un nostro punto di vista sull’accaduto:
Nel Consiglio di ieri non si è data la possibilità ad un Consigliere Comunale di esprimere la propria opinione, a causa dell’intervento a microfono aperto del Presidente e per quello a microfono spento dai banchi del primo cittadino, che spesso ama sostituirsi al Presidente stesso.
Il non poter esprimere la propria opinione per un consigliere, un per un gruppo politico che da questi è rappresentato, per una parte consistente di cittadinanza, lede tutti i principi di democraticità e di libertà sanciti da organi e documenti posti ben al di sopra di un’assise comunale, di un Presidente del Consiglio o di un Amministratore.
Ciò che è andato in scena è l’esempio provato di un certo modo di intendere l’amministrare, il fare politica, della maggioranza. Con questo atto si sono sintetizzate in maniera incredibilmente chiara e visibile, gran parte delle ragioni che hanno portato alla nostra uscita dalla maggioranza. Il non poter determinare scelte e decisioni, il non poter dire la propria su atti e provvedimenti, il dover star zitti per un non scritto dovere di appartenenza.
Ed invece, a tutto ciò non apparteniamo. Non apparteniamo a chi si preoccupa più dell’apparire che del fare, a chi cerca di mettere sotto il tappeto i problemi anziché risolverli.
Nei prossimi giorni sarà reso pubblico, con le modalità e nei tempi che condivideremo nelle prossime ore, l’intervento negato al Consigliere Gallo.

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