Monopoli, irritazione centro-sinistra per il nostro articolo
Non sono tardate ad arrivare le reazioni di alcuni esponenti del centro-sinistra monopolitano per il nostro articolo nel quale si evidenziava la spaccatura dello schieramento in occasione delle prossime consultazioni elettorali. L’articolo non aveva, come si può oggettivamente rilevare, alcun intento di colpire il PD o altri partiti dello schieramento, quanto piuttosto di evidenziare che senza uno schieramento unitario difficilmente il candidato locale, sulle cui qualità non ci permettiamo di entrare in merito anche per correttezza elettorale, potrà avere possibilità di successo. Ebbene, la nostra analisi politica, evidentemente, non è piaciuta a tal punto che immediatamente è arrivata la replica di Francesco Tamborrino (INSIEME PER MONOPOLI): “il sistema elettorale regionale è un sistema proporzionale, per cui ogni gruppo politico concorre con una sua lista. Ora, al di là dei campanilismi su cui si può essere più o meno d’accordo, avrei trovato molto strano se il PD non avesse sostenuto candidati della propria lista. E te lo dice uno che del PD non è. Quindi di che spaccatura parliamo?” e ancora “Angelo Barnaba non è un candidato della lista del PD. Non è una elezione maggioritaria dove le coalizioni o gli schieramenti devono fare sintesi su un candidato unitario ma una elezione proporzionale“. Ma ancora più scocciata è stata la replica del consigliere metropolitano Felice Indiveri (PD): “Confesso che, qualche ora fa, sono entrato in crisi leggendo questo articolo in cui si parla di un “.. PD locale che sembra votato ad una strategia politica tesa a spaccare la sinistra locale…” a causa del mancato sostegno alla candidatura di Angelo Barnaba. Dunque, il PD locale avrebbe messo a punto nientemeno che una strategia politica avente quale unico scopo quello di spaccare, scientemente, il centro sinistra. Poiché la presunta strategia mi è del tutto ignota, mi è sorto il dubbio che mi stessero sfuggendo tanti, troppi aspetti, e che dovessi iniziare a preoccuparmi seriamente: 1) di che strategia si tratterebbe? In cosa consisterebbe? 2) dove e in cosa risiede l’assurdità di un elettore/simpatizzante/iscritto al PD che rivendica il proprio diritto di votare un candidato del proprio partito, piuttosto che quello di un’altra lista? Forse sarebbe questa la strategia killer? Chissà…. ; 3) chi sarebbe il candidato che avrebbe messo insieme tutto il centro sinistra, tranne l’abietta classe dirigente del PD locale? Dalla lettura dello stesso articolo, il candidato Barnaba risulterebbe godere del sostegno di 3 consiglieri comunali (a fronte di un centro sinistra composto da 7 consiglieri, di cui soltanto 1 del PD, ma evidentemente così malefico da poter essere considerato unico ed esclusivo responsabile anche della condotta dei restanti colleghi); 4) come mai il tema “unità del centro sinistra” viene sistematicamente alla ribalta a stagioni alterne (comunali, regionali) e non si è posto,ad esempio, alle elezioni alla Camera dei Deputati ed alla Città metropolitana, quando c’erano in prima linea candidati del Partito Democratico e tutte le altre forze politiche rivendicavano la propria (legittima) libertà di determinarsi liberamente senza che si levasse una sola voce?; Per un attimo, tutti questi interrogativi, affollatisi nella mente, mi hanno seriamente fatto temere di aver perso completamente anche l’ultimo briciolo di capacità di discernimento.
La brutta sensazione ha lasciato il passo a un grosso sospiro di sollievo, simile alla sensazione del brusco risveglio da un incubo, quando, correlato l’articolo al tipico clima di campagna elettorale sui social, ho finalmente compreso che si tratta soltanto dell’esercizio dello sport preferito da alcuni in questi frangenti. Attaccare il PD. Tutto è bene quel che finisce bene”. Tutto è bene quel che finisce bene, dice Indiveri e lo stesso diciamo anche noi, soprattutto se dal loro punto di vista l’importante è partecipare e non vincere, e quindi va benissimo la filosofia dell’ognuno per sé Dio per tutti, se invece l’obiettivo fosse quello di vincere, forse, la tematica dell’unità starebbe loro più a cuore ma, in fondo, l’unità politica è una parola sconosciuta nel centro sinistra monopolitano, vedasi recenti votazioni politiche, amministrative e metropolitane.