Monopoli potrebbe avere una Casa delle Associazioni …

Monopoli potrebbe avere una casa delle associazioni, basterebbe soltanto che esistesse qualche politico lungimirante e dalle ampie vedute, animato da un po’ di sana utopia e seriamente intenzionato al recupero del nostro patrimonio storico artistico e al vero coinvolgimento di tutte le associazioni operanti sul territorio. Esiste una persona così? Sembrerebbe proprio di no, visto e considerato che il progetto di una Casa delle Associazioni, che ha visto la luce nella vicina Fasano, a Monopoli sembra un progetto irrealizzabile. Era il lontano 17 luglio 2003 quando un gruppo di giovani, protocolla una lettera indirizzata all’allora sindaco di Monopoli Emilio Romani, all’assessore allo stato sociale Rosanna Perricci (ancora oggi assessore) e a quello ai lavori pubblici Angelo Annese (attuale sindaco di Monopoli) proponendo la riapertura e la valorizzazione dell’ex convento di San Leonardo, con finalità di recupero, a cura di associazioni di volontari. Il Convento di San Leonardo, oltre ad essere ubicato nel cuore del borgo antico, si prestava strutturalmente proprio ad attività di carattere culturali. Esito della missiva? La proposta fu praticamente ignorata dai destinatari, fatta eccezione che per il sindaco Romani che, a onor del vero, durante il suo secondo mandato, aveva iniziato a ricredersi sulla bontà del progetto e del consigliere delegato alla cultura Giorgio Spada che mostrò serio interesse. Null’altro, solo una delle tante occasioni perse per dei politici che avevano la possibilità di incontrare associazioni locali provando a scommettere sulle loro idee. Un progetto irrealizzabile, secondo loro, peccato che quattro anni fa un altro politico, la dott.ssa Marilù Napoletano, appena nominata commissario straordinario dell’Asp Romanelli Palmieri, fu posta di fronte alla stessa possibilità: scommettere sul recupero di Palazzo Palmieri contando sull’apporto di associazioni e semplici cittadini. La Napoletano, al contrario degli altri politici summenzionati, decise di scommettere sui sogni e riuscì a rendere Palazzo Palmieri centro di aggregazione socio-culturale e ottenerne anche finanziamenti per il suo recupero. Ci piace ricordare questi episodi in cui la politica ama incontrare la società civile e farsi motore per la realizzazioni di sogni e mettere in luce anche quando la politica, deliberatamente, decide di ignorare chi invece non rientra nella propria sfera di influenza.

Cosimo Lamanna

 

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