Monopoli:Il divieto di accesso a Santo Stefano è legale?
Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa inviato dal consigliere comunale del M5S di Monopoli Sonia Giulia Cazzorla, relativamente al segnale di divieto “apparso” in questi giorni in zona S. Stefano.
In data odierna ho protocollato una interrogazione al Sindaco sul divieto di transito e sosta apparso qualche giorno fa nei pressi delle colonne di Santo Stefano.
Ho appreso, insieme ad attivisti del M5S di Monopoli, che la strada che dalle colonne di Santo Stefano giunge fino all’ingresso del camping è di proprietà comunale per cui qualcuno ci deve spiegare come è possibile intimare un divieto di transito su una strada pubblica, a meno che non lo abbia fatto proprio il Comune.
Quella strada, inoltre, e quella che costeggia il camping dal lato monte, sono gli unici accessi per Cala sottile e per Cala Verde, ossia due calette tra le più belle e suggestive del nostro territorio.
Allora ci chiediamo, se non è stato il Comune, chi e soprattutto con quale diritto ha installato questa cartellonistica?
Ma c’è di più…
L’accesso al mare pur essendo libero da anni è consentito attraversando un vero e proprio strettissimo tornello.
Questo tornello impedisce di fatto a mamme con i passeggini, a persone diversamente abili e addirittura a persone con una borsa più voluminosa, di attraversarlo ed accedere alle due spiagge pubbliche.
Ma è normale tutto ciò?
E, già che ci siamo, vorremmo anche capire come mai per arrivare a Cala Sottile i bagnanti devono percorrere una lunghissima e faticosissima strada sterrata sotto il sole, che “circumnaviga” il Camping, quando risulterebbe dalle mappe una strada comunale che porta direttamente alla spiaggia attraversando il Camping di Santo Stefano?
Che fine ha fatto questa strada pubblica? Perché non è percorribile?
Di tutto questo il M5S di Monopoli chiede spiegazioni al Sindaco Angelo Annese ed al Dirigente dell’Ufficio Tecnico Ing. Amedeo D’Onghia.
Ormai le spiagge pubbliche sono pochissime, ed accedervi è diventata una vera e propria impresa. La città di Monopoli, prima che una meta turistica, deve tornare ad essere la nostra casa.