Covid-19, prepariamoci alla “battaglia di ottobre”
Un protocollo d’intesa è stato sottoscritto tra Regione Puglia e Prefettura di Bari per sancire formalmente il coinvolgimento delle Forze dell’ordine e la Polizia locale nelle indagini epidemiologiche necessarie a circoscrivere le eventuali catene di contagi da Covid-19. Il protocollo prevede lo stanziamento di un milione di euro che sarà utilizzato anche per gli screening sierologici e i tamponi agli operatori che faranno i contact tracing e “a pagare gli straordinari alle forze dell’ordine e alla polizia municipale” ha spiegato il presidente della Regione, Michele Emiliano. “Abbiamo riaperto tutta la società e per fronteggiare bene senza chiudere di nuovo tutto – ha detto Emiliano – abbiamo bisogno di fare indagini epidemiologiche rapide e puntuali. Cioè l’individuazione di tutte le persone che hanno avuto contatti con un contagiato. Le forze dell’ordine ci permetteranno di mettere in quarantena in pochi minuti tutti i soggetti che hanno avuto contatti con un contagiato per evitare che a loro volta contagino altre persone. E’ il primo protocollo del genere in Italia nel quale forze dell’ordine e dipartimenti di prevenzione collaborano per le indagini epidemiologiche”. “L’obiettivo di questo protocollo – ha detto la prefetta di Bari, Antonia Bellomo – è sancire una collaborazione tra Regione e apparato dello Stato”, in base alla quale le forze dell’ordine dovranno occuparsi delle “indagini epidemiologiche e di tutte le attività di controllo sull’applicazione delle linee guida per limitare la diffusione dei contagi”. “Stiamo per cominciare la fase importantissima, che sarà quella della riapertura delle scuole, che inevitabilmente porterà a rialzo dei contagi – ha proseguito Emiliano in occasione della firma del protocollo d’intesa con la Prefettura di Bari. Il presidente della Regione ha annunciato un incontro con la dirigente dell’Ufficio scolastico regionale Anna Cammalleri che “ci dovrà dire come intendono operare, tenuto conto che la scuola riprende il 24, dopo le elezioni, e ci auguriamo di poter dare la sicurezza a tutte le famiglie pugliesi. I bambini rischiano relativamente poco dal punto di vista epidemiologico, ma questo non vuol dire che non possano essere veicolo pericolosissimo per i nonni, i genitori, per persone a rischio. La scuola viene considerata dal Governo come luogo di maggior pericolo, perché è chiusa, si sta molte ore nello stesso posto e si sta a contatto”. “Per queste ragioni – ha detto ancora Emiliano – siamo pronti a siglare un protocollo simile a questo con l’Ufficio scolastico per supportarli nell’esecuzione dell’anno scolastico, esiste il principio dell’autonomia scolastica e io non posso entrare con le mie ordinanze”. “La riapertura delle scuole – ha aggiunto – sarà enormemente rischiosa quindi serve un dispositivo ben organizzato su territorio. Stiamo predisponendo, sia dal punto di vista dei dispositivi di protezione individuale che dell’organizzazione degli ospedali, la battaglia che ci sarà a ottobre, quando certamente ci sarà una recrudescenza perché torneremo in luoghi chiusi, si riapriranno le scuole e le università, perché la riapertura totale della società ha in sé il rischio della risalita dei contagi”. Un rischio che si è palesato anche nella risalita dei focolai provocati da persone provenienti dall’estero. “Stiamo dando una mano ai Paesi più vicini. Abbiamo dato la nostra disponibilità alla protezione civile nazionale per una missione in Albania, dove stanno fronteggiando il loro picco massimo di contagi”. L’annunciata disponibilità di una missione in Albania sarebbe finalizzata ad “aiutare i nostri fratelli albanesi che ci hanno aiutato mesi fa andando in Lombardia, – ha spiegato Emiliano – ma anche ad evitare che i frontalieri possano portare qui il contagio. Questo lo faremo con tutti i Paesi che rischiano di portarci il contagi”. Emiliano chiarisce, infatti, che gli attuali contagi in Puglia derivano “quasi sempre da persone che vengono dall’estero e per questo abbiamo accolto bene il provvedimento del Governo sulla quarantena per chi rientra da Paesi considerati a rischio”. “Coloro che arrivano dall’estero e che autocertificano la loro presenza, vengono contattati dai direttori dei dipartimenti di prevenzione territorialmente competenti e invitati a recarsi volontariamente presso i centri nei quali viene effettuato il tampone”. Lo ha spiegato il direttore del dipartimento Salute della Regione Puglia, Vito Montanaro. “Grande aiuto – ha detto Montanaro – ci sta fornendo la procedura di autocertificazione della presenza in Puglia”. Dal 3 giugno ad oggi le persone arrivate dall’estero che si sono autocertificate sul sito della Regione sono circa 10 mila. “E’ inutile prendersi in giro – ha aggiunto – : il virus sebbene in modo debole circola ancora in Italia, in modo più consistente in alcuni Paesi d’Europa e del mondo, quindi bisogna fare massima attenzione nel controllare tutti coloro che arrivano in Italia”. A questo proposito ha detto che “c’è attenzione massima su chi arriva da Bulgaria e Romania e noi abbiamo elevato il livello di guardia per coloro che arrivano dall’Albania o comunque per albanesi che triangolano il loro arrivo in Italia arrivando dalla Grecia o via terra, perché nei Paesi extra-italiani il virus, che ha cominciato a circolare più tardi, ha ancora una discreta forza epidemica”. Montanaro si è detto inoltre preoccupato “soprattutto dei ragazzi, perché sono in questo momento il veicolo di maggiore rischio per via degli assembramenti, feste ed eventi serali e per via del fatto che i ragazzi normalmente hanno un livello di convinzione rispetto alla circolazione del virus che è un po’ sottotono rispetto al livello di rischio che ancora oggi contiamo. Per questo è molto importante ricordare a tutti coloro che circolano in Puglia di rispettare le tre regole di base: distanziamento, mascherina e igiene delle mani, in qualsiasi forma di aggregazione e rapporto umano, oggi più che mai”.