Monopoli, un torneo per Antonello Galdi
Quella tra Antonello Galdi e l’Amopuglia è una storia di dono reciproco che ha come epilogo il Torneo di beach volley del 25 e 26 luglio scorsi, organizzato da Antonio Surdo, Fabio Caputo, Alessandro e Giuseppe Basile presso i campetti di Lido Cala Paradiso.
Una partecipazione numerosa e commossa di giovani atleti ha fatto da cornice ai familiari di Antonello che non hanno voluto mancare all’appuntamento.
Antonello, originario di Battipaglia, dopo una brillante carriera nelle serie maggiori della pallavolo pugliese, aveva stabilito la sua residenza a Monopoli e fondato la Gsport Volley Monopoli, società di volley di cui era anche allenatore.
Lo scorso anno si era ammalato di cancro in una forma molto aggressiva.
L’abbiamo incontrato per l’ultima volta il 7 marzo scorso, nei corridoi dell’Hospice San Camillo. Il dr. Claudio Giamporcaro, allora responsabile dell’Unità di Cure Palliative della Asl /Ba chiedeva all’Amopuglia di aiutarlo a risolvere il problema del letto di degenza, troppo corto rispetto all’imponente altezza di Antonello. La soluzione, a Gravina, ci ha viste percorrere le distese di smeraldo della Murgia barese pensando ad Antonello, alla sua giovane e fertile vita risucchiata dal cancro. Siamo volontarie dell’Amopuglia da tanto per non sapere che le ragioni di un tale destino non le avremmo trovate se non col passare del tempo perché risiedono in un progetto troppo grande, che profuma di eternità.
Trascorso poco più di un mese, giunge la notizia della morte di Antonello producendo incredulità e sgomento in città e in tutto il mondo del volley e dello sport nazionale.
Ci sono esistenze che non finiscono, che restano vive nella memoria e nel cuore.
Così il 3 agosto, in una mattinata avvolta dall’alito caldo dello scirocco, arriva nella sede dell’Amopuglia una donazione di 400 euro, frutto del Torneo di Cala Paradiso. I lutti non si possono dimenticare e quando la morte colpisce un giovane, ha la forza di continuare a rivestirsi di luce di mare e di vento. Per far sì che la morte diventi sopportabile, sembra indispensabile farsi amico il dolore, senza crogiolarsi in esso ma lasciando che ci attraversi e che si mischi ai sorrisi rendendoli limpidi e autentici. È questo lo spirito che ha animato gli atleti e la famiglia di Antonello che, con il torneo, hanno dato vita a un gesto di solidarietà e di pace per tentare di comporre ciò che è stato spezzato. Un dono per loro e per tutta la comunità.
Alma Allegretti
Maria Angela Mastronardi