Arif – Protestano gli agricoltori a Conversano, Mola, Monopoli
«Le attese sono molto lunghe. In certi casi per irrigare i campi bisogna attendere anche due settimane. A questo si aggiunga una scelta incomprensibile: la decisione di evitare file agli impianti concedendo a noi agricoltori la possibilità di chiamare ad alcuni telefonini, si è rivelata inopportuna perché spesso, per assenza di campo, questi telefonini sono irraggiungibili». C’è malcontento a Conversano e nei comuni di riferimento del compartimento irriguo cittadino, cioè Polignano a Mare, Mola di Bari e Monopoli, per le difficoltà che gli agricoltori incontrano ad irrigare i campi in queste settimane siccitose. Piero Fanelli è il giovane imprenditore che, insieme ad un gruppo di produttori di uva da tavola di Mola, confluiti nella sua Op (organizzazione tra produttori), lamenta disservizi agli impianti irrigui della zona: «Troppo lunghe le attese – ribadisce – e l’organizzazione anti-covid non regge perché l’Arif (Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali) della Puglia si è organizzata secondo noi in maniera corretta ma non efficace visto che i telefonini affidati ai responsabili non quasi sempre irraggiungibili perché, e questa carenza è nota a tutti, nell’agro non c’è copertura per la telefonia mobile». In una lettera-esposto inviata alla prefettura, il giovane agricoltore e tra i responsabili del Movimento autonomo degli agricoltori pugliesi, ha sollecitato interventi. «Le temperature alte dei giorni scorsi – riporta la lettera, inviata anche ai media – hanno aggravato i fenomeni siccitosi già tangibili dall’inverno scorso. Non sono più rinviabili gli interventi di riparazione della rete colabrodo che disperde acqua. Non sono più rinviabili gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sulla rete. In più, il servizio va meglio organizzato. E’ davvero incredibile che al tempo dell’economia 4.0, per prenotare un turno irriguo si debbano chiamare telefonini tipo vecchi startac, quelli con lo sportellino, in uso 25 anni fa, senza whatsapp e applicazioni che consentano comunicazioni e prenotazioni rapide».
Le reti colabrodo, aumentano il rischio desertificazione dei campi anche nel barese. Lo sottolinea Coldiretti: «Le aree a rischio desertificazione sono pari al 57% del territorio regionale – spiega l’organizzazione in una nota – per i perduranti e frequenti fenomeni siccitosi, dove per le carenze infrastrutturali e le reti colabrodo viene perso l’89% della pioggia caduta. Uno spreco inaccettabile per un bene prezioso anche alla luce dei cambiamenti climatici che – continua Coldiretti – stanno profondamente modificando la distribuzione e l’intensità delle precipitazioni. Servono interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque, campagne di informazione ed educazione sull’uso corretto dell’acqua e un piano infrastrutturale per la creazione di invasi che raccolgano tutta l’acqua piovana che va perduta e la distribuiscano quando ce n’è poca. Gli agricoltori – conclude la Coldiretti – stanno facendo la loro parte con un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico».