Conversano – Lovascio, alle parole seguano i fatti
Il ballottaggio di domenica 4 e lunedì 5 ottobre propone una sfida tra due ex compagni di scuola. Sono Giuseppe Lovascio e Pasquale Loiacono, rispettivamente classe ’63 e ’62, allievi di Innocente Latela, storico maestro elementare, appartenente ad una storica famiglia della destra conversanese. Così come di destra era il nonno di Giuseppe Lovascio (l’altro candidato del quale Sud Est Online si occupa oggi): Simone Sisto, podestà di Conversano nel periodo del disciolto regime fascista. Questi due riferimenti servono ad inquadrare il personaggio Lovascio, il due volte sindaco nelle cui vene scorre sangue di destra. Eppure, la prima esperienza politica, Giuseppe la vive nello Sdi di Mastroleo e Filipponio. E’ una parentesi giovanile, breve, perché nel 2003 il giovane avvocato risponde al richiamo della tradizione familiare, aderendo ad Alleanza Nazionale. Con quella lista si presenta alle Comunali, ma al ballottaggio vince il collega Judice. I 5 anni all’opposizione fungono da palestra per Lovascio che nel 2008, sostenuto dal centrodestra e da alcune liste civiche formate da diversi fuoriusciti dalla coalizione-Judice (Vito Cerri, il compianto Nino Achille, Mimmo Di Mise, Saverio Di Palma) e dall’Udc supera al ballottaggio Vito Bonasora. E’ la prima volta per il centrodestra a Conversano. Contribuisce alla sua elezione anche il passaggio tra i berlusconiani degli ex socialisti Lofano (Tuccino) e Lo Greco, che travasano tanti voti socialisti da un polo all’altro. Per costituire la prima giunta di destra, Lovascio accetta da Forza Italia l’indicazione di Pasquale Loiacono vice-sindaco con delega all’ambiente. L’idillio, però, si spegne presto: Loiacono si dimette ma il suo gesto non provoca scossoni. Il primo vero scossone, Lovascio lo riceve nel 2015 da Lonero che con Berardi prende le distanze dal primo cittadino, ma Lovascio resiste anche grazie all’ingresso in maggioranza di Piemontese (allora nel Pd con Bonasora). Nel suo primo quinquennio, l’amministrazione Lovascio realizza le piste ciclabili, ottiene dalla Regione il finanziamento di 1 milione per trasformare la Ex Gil in Centro disabili (ci sono voluti 11 anni per affidarlo in gestione), recupera la chiesa di Santa Caterina. L’appalto e il progetto della Ex Gil passeranno alla storia anche per essere stati progettati in una notte da un assessore e affidati, previa evidenza pubblica, ad un parente. L’opposizione scese sull’Aventino anche per un controllo dell’Antimafia su una impresa appaltatrice e per il successivo subappalto. Risalgono al primo mandato la presentazione del progetto di interramento della ferrovia (2010) che non ha avuto alcun seguito, la delibera programmatica del Pug (2012) che non ha avuto anch’essa alcun seguito, la chiusura del Florenzo Jaja (decisa con la firma del protocollo d’intesa del 12 giugno 2012 con Vendola) trasformato in Poliambulatorio di terzo livello, struttura che non viene realizzata anche per il mancato monitoraggio della soppressa Commissione speciale sanità.
In questi anni, Lovascio insieme all’allora consigliere regionale di An, il castellanese Domi Lanzilotta, si avvicina all’on. Quagliarello. Aderisce a Ncd (Nuovo Centro Destra). Un incontro che si rivelerà positivo sotto un aspetto (grazie a questa intesa, Lovascio porta al Castello due grandi mostre – De Chirico e Man Ray – e il Caffè letterario gestiti da Artes, l’associazione vicina al centrodestra che organizza Il Libro possibile) negativo sotto l’altro (Quagliarello promette una candidatura al Parlamento che non arriverà). Nel 2013 Lovascio viene rieletto al primo turno ma la sua attività lascia a desiderare. La sua immagine viene offuscata da alcune copertine di giornali locali. Di positivo si registra la chiusura del terzo lotto della discarica, l’istituzione del Tavolo tecnico regionale per il monitoraggio e la bonifica di Martucci e l’avvio della bonifica della discarica comunale ex articolo 12, poi interrotta perché l’impresa finisce sotto procedura fallimentare. Il Pug, tanto decantato, pur consegnato dai progettisti Curcuruto, Sylos Labini e Lisi nel dicembre 2012, rimane chiuso nei cassetti. Il passaggio del servizio di igiene urbana dalla raccolta tradizionale al porta a porta, comporta l’aumento della Tari che nel 2014 comprende anche una quota non dovuta dai cittadini per le pertinenze. Una manifestazione di piazza costringe Lovascio a rivedere la tassa ma ancora oggi i conversanesi attendono i rimborsi. Non vengono realizzate le isole ecologiche, pur previste nel capitolato. Nella giunta emerge la figura di Carlo Gungolo, collega e collaboratore di studio, che ai lavori pubblici mostra intraprendenza e intercetta finanziamenti per le piste ciclabili, la Sisus, il Piru, realizza la Ztl, ottiene contributi per il recupero delle acque reflue, l’acquedotto rurale, il polo museale, la nuova piazza e il parco urbano a Triggianello. Gungolo acquisisce alcuni spazi, di proprietà privata, del Castello e, all’asta, anche un ritratto del Finoglio che tuttavia alcuni esperti ritengono non originale. A San Benedetto cede altri spazi a Mastroleo. Alla Fondazione Di Vagno vengono assegnati locali per l’archivio e la Community Library. In questi spazi trasferisce la Biblioteca dei Bambini (che Loiacono provvederà a traslocare in angusti spazi di San Giuseppe). E’ uno degli ultimi atti di Gungolo prima delle dimissioni di Lovascio nel settembre 2017 che comportano il commissariamento della città. Nel 2018 Gungolo, si candida sindaco e sappiamo com’è andata. Va male anche a Lovascio che, per dirla con un burlone, puntava a Montecitorio ma è rimasto a Montecarretto. Lovascio non la prende bene e dopo 17 anni pepara il ritorno a sinistra: aderisce a Italia in Comune dell’ex Cinquestelle Pizzarotti. Annuncia anche la sua candidatura con Emiliano alle Regionali, ma dopo aver ottenuto la ricandidatura a sindaco, interrogato non conferma, lasciando tutti nel dubbio: con chi sta Lovascio? Con la destra o la sinistra? O con entrambe? Intanto, dei grandi progetti annunciati, da lui e dal suo ex compagno di scuola che gli contende lo scettro di sindaco (parliamo dell’interramento della ferrovia, della circonvallazione, del Pug, delle isole ecologiche, del sistema di raccolta differenziata – fallimentare e costoso il sistema del porta a porta – della bonifica della discarica, del potenziamento del Pta) non c’è traccia. Sarà la volta buona?