Monopoli, “Chi semina memoria raccoglie futuro”
Valentino Lenoci, presidente dell’Anpi Monopoli e Pietro Parisi (96 anni, partigiano, nome di battaglia “Brindsisi” – 176 Brigata Garibaldi operativa in Val d’Aosta) mostrano l’elenco dei 26 monopolitani che hanno preso parte alla Resistenza contro il nazi-fascismo. Due di essi (Penna Cosimo, ferito e Pino Salvatore, deceduto) parteciparono all’insurrezione di Napoli (27 – 30 settembre 1943) contro l’occupazione tedesca.
Intervistato dalla giovane Francesca Lacitignola, Pietro Parisi è un torrente di ricordi.
“Io non avevo un preciso orientamento politico, ero un militare e dopo l’8 settembre 1943, con l’esercito allo sbando, avevo chiara solo una cosa: con i Tedeschi e con la Repubblica di Salò, mai! E non fu facile essere accolto tra i partigiani. Solo quando gli mostrai le armi che avevo nascosto cominciarono a fidarsi, tanto che volevano affidarmi un comando. Ma io rifiutai, ero un soldato, sapevo usare le armi ma non avevo esperienza di lotta partigiana”.
“La vita in montagna era durissima. Fame e freddo per compagni e paura per i continui rastrellamenti di tedeschi e milizie fasciste che erano spietati contro la popolazione civile che ci aiutava. Una volta disarmammo alcuni finanzieri in un paesino e bruciammo i verbali che avevano, ingiustamente, elevato. Così cresceva la simpatia verso i partigiani da parte della popolazione stanca della guerra, dei bombardamenti e delle vessazioni di una stato che sentivano estraneo”.
Francesca lo sollecita e lui risponde: “Sabotare ferrovie e ponti era la nostra attività principale. Anche disarmare e catturare i nemici. Combattimenti e uccisioni cercavamo di evitarli. Anche per risparmiare le rappresaglie contro i civili”.
Ma ai giovani di oggi cosa sente di dire? Pietro ci riflette e come se pensasse ad alta voce:”Io non capisco perché c’è ancora qualcuno, Salvini o la Meloni, che non celebrano il 25 aprile, la Festa della Liberazione. Tra noi partigiani c’erano le più diverse opinioni politiche, mica solo i comunisti e i socialisti; c’erano cattolici, badogliani, monarchici. Ci univa la volontà di liberare l’Italia, di porre fine alla guerra, di avere un paese più giusto. E’ quello che poi è stato scritto nella nostra Costituzione”.
“Restituire memoria e onore ai nostri cittadini deportati e deceduti durante la deportazione o nei lager nazisti; agli Internati Militari Italiani; ai partigiani e ai combattenti durante la guerra di Liberazione dal nazi-fascismo” è il progetto su cui è impegnata da tempo l’Anpi di Monopoli. Testimonianze come quella di Pietro Parisi ci spronano a continuare. L’Amministrazione Comunale dovrà decidere se sostenere tale progetto per saldare un debito con la nostra comunità.