Mola – Il dramma di Giusy: “Ho il cancro ma non ho soldi per curarmi”
Dramma a Mola. Una donna sulla cinquantina, T.G., bracciante agricola, ha scoperto di avere un cancro aggressivo al secondo stadio che non può curare perchè è indigente: ha un reddito di 250 euro mensili, ovvero quanto le passa lo Stato per l’invalidità. Il suo appello circola sui social: “Ho bisogno di aiuto, per poter vivere un’esistenza dignitosa. Non ho soldi per curarmi. Attualmente, vivo in una casa in cui l’energia elettrica è stata depotenziata poiché non riesco a far fronte al pagamento delle bollette. Allora mi chiedo: perché non posso almeno aver diritto ai farmaci e alle visite mediche gratuite?”. La signora riferisce di aver più volte interpellato la Regione e lo stesso presidente Michele Emiliano in merito alla sua condizione e di essere stata indirizzata al Comune di Mola di Bari o alla sua Asl di appartenenza, a Rutigliano. “Ad oggi, nulla si è sbloccato. In tanti mi hanno chiesto di attendere, promettendomi un aiuto, ma io, ora, non ho più tempo”, spiega la donna, chiedendo di poter usufruire delle cure e di poter essere esentata dal pagamento anche dei farmaci di fascia C. “Se non sarò ascoltata proverò a parlare direttamente con il ministro della Salute. Sono pronta ad andare anche a Roma per far sentire la mia voce, che è quella di tanti italiani che si trovano nelle mie stesse condizioni e che meritano di poter vivere il resto della propria vita con la dignità che spetta a ciascun essere umano”.
La bracciante versa in queste condizioni da marzo 2019 quando ha scoperto di essere affetta da cancro al secondo stadio. Ha una figlia di 25 anni, il suo reddito è di circa 250 euro mensili ma ciò che percepisce come pensione di invalidità e accompagnamento le basta solo a coprire le spese settimanali per i medicinali di fascia C, che sono tutti a suo carico. In questi mesi ha esaurito tutte le mie riserve economiche e non so davvero come potrò andare avanti così. La donna cerca il conforto delle istituzioni, della Asl, della Regione, del Ministero della Salute.