Monopoli, “nervosismo in crescita nell’Amministrazione”
Lo sfogo social di ieri sera del Primo Cittadino di Monopoli Angelo Annese, non ha lasciato indifferenti non soltanto molti cittadini, ma anche la politica locale. Ecco l’intervento del Movimento Manisporche di Monopoli
“La recente e irritata esternazione social del Sindaco vorrebbe dare a intendere che, durante l’incontro col governatore Michele Emiliano, le frasi pronunciate da alcuni candidati abbiano offeso i cittadini di Monopoli. A dire il vero, domenica in piazza c’erano tanti monopolitani che applaudivano il cambiamento in atto, opponendosi a chi si sta rivelando sempre più il Sindaco di Pochi.
Ci sembra che nel suo scritto ci siano tutto l’infantilismo e la mediocrità di chi amministra la città con pensieri corti che non stanno facendo bene a nessuno, neanche ai compagni di merende.
E ai suoi sostenitori, che si sono spesi nel commentare il post, coccolando Annese quasi fosse un ragazzino esordiente in politica, vorremmo ricordare che da tanti anni Annese siede in Sala Perricci ed è protagonista di alcune politiche su cui sospendiamo il giudizio: interdizione dei bagnanti senza portafoglio da spiagge e calette, frutto di una costante spinta alla privatizzazione selvaggia; un’organizzazione della raccolta rifiuti antiquata e lontana da un alleggerimento della tassa di smaltimento; scarsità di aree destinate a parcheggio ed esternalizzazione del servizio delle soste a pagamento; inerzia sul monitoraggio della terra dell’aria e delle falde acquifere; longa manus sull’edilizia avvalorando gli interessi solo di alcuni imprenditori a scapito degli altri e senza risolvere l’emergenza abitativa; attenzione verso pochi commercianti e operatori turistici del solo centro storico; nessun investimento sui giovani; nessuna tutela dei beni comuni; poche iniziative di manutenzione delle opere pubbliche; scarsa attenzione agli sport, a torto considerati minori, che svolgono un’ampia e importante funzione sociale; gestione ingiustamente feudale delle campagne con grandi promesse, favori a pochi privilegiati e nessun rilancio del settore agricolo.
Chiarendo che non c’è da parte nostra alcuna volontà di “insultare” ma semmai di far conoscere una differente visione politica, pensiamo che i motivi responsabili di aver scosso i nervi del Sindaco siano altri da rintracciare nella diminuzione della distanza numerica in Consiglio Comunale, nell’insofferenza di tanti cittadini inascoltati e vessati, nel progressivo allontanamento di Emilio Romani e nella pressione degli imprenditori amici e dei poteri emergenti, impauriti di ritrovarsi poco garantiti nei propri interessi non solo in Regione ma da un modo di fare antico, che fatica a stare al passo con la storia e con l’innovazione”.