Monopoli, le considerazioni di Marchitelli sull’impennata di contagi
Purtroppo l’aumento della carica virale in circolazione ormai è difficilmente contenibile.
Per poter tornare ai livelli di maggio giugno dovremmo imporre un nuovo lock down. Abbiamo commesso un grave, gravissimo errore di ingenuità. Durante il periodo estivo, quando in Italia il numero di infetti era prossimo a 0, abbiamo importato numerosi casi di infezione non dai vacanzieri provenienti dall’estero, ma da italiani andati all’estero per vacanza, in luoghi come Spagna, Grecia, Malta, Croazia, che al loro rientro, essendo asintomatici, hanno iniziato a infettare inconsapevolmente le persone con cui entravano in contatto.
Quando attraverso il monitoraggio continuo dei datti nazionali e regionali ci siamo accorti che stavamo importando infezioni dall’estero, ormai eravamo in ritardo.
Ad aggravare questa criticità si è aggiunto il comportamento di alcuni di noi che hanno sempre rifiutato di usare la mascherina, magari persuasi non solo da negazionisti, ma anche da medici e politici che dichiaravano “il virus e’ clinicamente morto”
Abbassare la guardia è stato un grave errore, sul quale il governo e i presidenti di regione hanno sempre rincorso la popolazione italiana.
Oggi ormai è inutile piangere sul latte versato.
A differenza di marzo, quando non sapevamo nulla del nemico che dovevamo affrontare, oggi dai dati epidemiologici raccolti in italia e nel mondo sappiamo quali sono i veri pericoli legati all’infezione da Sar cov 2.
Sappiamo che una bassissima percentuale di chi sviluppa l’infezione manifesta sintomi.
Sappiamo anche che alcune fasce di popolazione sono particolarmente a rischio, e che hanno elevatissime probabilità di sviluppare stati covid gravi o acuti , che portano ad un incremento di necessita di posti letto ospedalieri e di ricoveri in terapia intensiva.
La scienza ci dice che 80% dei decessi lo registriamo tra gli ultra 70, per motivi fisiologici ormai noti e sappiamo che le altre fasce di popolazione a rischio sono i malati di diabete, gli ipertesi e i malati di patologie cardiache e ischemiche, oltre naturalmente ad i malati oncologici.
Oggi abbiamo l’obbligo, tutti, nessuno escluso, di tutelare queste persone, che possono essere i nostri genitori, i nostri nonni, i nostri professori.
Sono tutte persone a cui vogliamo bene, e di cui nessuno può fare a meno.
Persone che potrebbero vivere altri 100 anni, ma che rischiano seriamente di morire se contraggono l’infezione. Quindi, per evitare di dover ricorrere ad un nuovo lock down totale, l’unica alternativa e’ isolare queste persone per il tempo necessario affinché le dosi di vaccino in arrivo vengano somministrate, cosi da immunizzarli. I tempi non saranno lunghi, si prevede che i primi due o tre milioni di dosi saranno disponibili entro dicembre, e dopo gli operatori sanitari, si provvederà a vaccinare queste fasce di popolazione più a rischio. Ma fino ad allora, consigliamo vivamente di non uscire di casa agli anziani e a chi soffre di queste patologie, e naturalmente di evitare qualsiasi contatto con chiunque, e, nell’eventualità, assicurarsi di utilizzare mascherine, possibilmente di tipo ffp2 e di far igienizzare le mani alle persone con cui si entra in contatto. Questo virus è infimo, e ricordiamo che per ognuno di noi non può esserci oggi dramma più grave che essere responsabile di aver contagiato i nostri genitori, i nostri nonni, ed essere responsabili della loro morte. Isolare gli anziani e i malati cronici è l’unica alternativa al lock down, così da ridurre la pressione ospedaliera e salvare il tessuto socio economico nazionale.
Vito Marchitelli